Le primarie di Malvio Renzisconi

Creato il 05 ottobre 2012 da Ilrattodellospazio
Immaginiamo un politico del PDL che dica "mandiamo in pensione Berlusconi e con lui tutti gli anziani dirigenti, che sono vecchio ed hanno fatto il loro tempo, sarò io il leader del centrodestra alle prossime elezioni". Niente di illegale, ma è assai probabile che il giorno dopo sarebbe espulso dalla competente sezione del partito. Ma il nostro Malvio Renzisconi ha (forse) in mente un progetto politico audace e per questo adotta una strategia innovativa. Innanzitutto vuole le primarie, in fondo il partito si è già espresso in tal senso. E deve vincerle. Sa anche bene che gli elettori del PDL sono stanchi dei loro vecchi leader, questo è il momento di un giovane (più o meno, a 30 anni Annibale aveva già invaso l'Italia, Mozart a 35 moriva e Michelangelo a 25 già scolpiva il David) non ancora colpito (se non marginalmente) da scandali e mal governo. Sa parlare, viene bene in televisione, ha la battuta sempre pronta. Sul look nessuno gli può fare alcun appunto. E poi, con quella sua aria alternativa e giovane, piace non poco agli elettori del centrosinistra. Così il primo punto della strategia elettorale è quella di non perdere una sola occasione per distinguersi da quelli del suo partito, e dal suo stesso partito. Ogni giorno una dichiarazione controcorrente, un attacco ad un politico del PDL, una critica al PDL. Poi il giovane e piacente Malvio Renzisconi lancia la sua campagna elettorale, un bicicletta, in autobus, in gondola motorizzata, ed evita accuratamente di utilizzare il logo del partito per cui scende in competizione (il messaggio poco subliminale è: "il PDL fa schifo, sono costretto a fare politica qua se voglio vincere, ma non mi confondete con esso per favore"). Poi, per smarcarsi dall'immagine perdente del PDL, comincia a fare esternazioni "singolari", come "tra Marchionne e la CGIL io sono per la CGIL senza se e senza ma". Oppure: "il capitalismo ha ormai mostrato i propri limiti, è solo con i valori del socialismo internazionale che si porterà l'Italia nell'era moderna". E' ovvia conseguenza, quando si tratti di fissare le regole della competizione (le primarie), che il PDL guardi con particolare sospetto quell'aspirante candidato che porta avanti idee di sinistra, che prospetta obiettivi di sinistra e che ha intenzione di portare a votare gli elettori di sinistra e con loro vincere. Alla fine il PDL dice: "sai una cosa, Malvio Renzisconi, questo è il PDL, le primarie le facciamo per gli elettori del PDL, e quindi li facciamo registrare prima per essere certi che si tratti davvero di loro. Se vuoi vincere le primarie dei comunisti devi cambiare partito". A questo punto Malvio Renzisconi s'arrabbia e fa la vittima contro i cattivoni del PDL che lo vogliono boicottare. O forse stavamo parlando di Matteo Renzi e delle primarie del PD?

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