Sì, mi rendo conto che sto recensendo Lui, e che non sono degna di legarGli i lacci delle scarpe né di portarGli il caffè. Ma a me il libro non è piaciuto. Per niente.
Probabilmente è dovuto alla distanza emotiva e alla differenza d’età con la protagonista.
Elena è insoddisfatta della sua vita e del suo matrimonio che si trascina ormai da anni senza che lei riesca a trovare il coraggio di dare una svolta. Il marito è ormai come un fratello: “Non viviamo insieme, insieme ammazziamo il tempo”. E l’intero libro è farcito di queste frasi a effetto da cioccolatini o, visto il tono, da sms per lasciare il partner di cui ci siamo stufati. Ad ogni pagina troviamo queste perle di saggezza che più che rendere interessante la storia mi hanno fatto credere che l’intera trama fosse costruita proprio su di loro.
“Per anni ho aspettato che la mia vita cambiasse, invece ora so che era lei ad aspettare che cambiassi io”. E il cambiamento di Elena come avviene? Con l’entrata in scena di un uomo che ci prova spudoratamente con lei, nonostante sia sposata, e che la fa crollare come un sacco di patate (scusate il gioco non voluto) ai suoi piedi. Inizia così una relazione tra i due che si svolge principalmente nell’appartamento di lui dove, grazie a sesso che, se non estremo, può essere definito per lo meno originale, Elena riscopre improvvisamente se stessa e la sua voglia di vivere.
Non sono certo una moralista, infatti non è la relazione in sé a disturbarmi, ma come il tutto viene portato avanti. La trama diventa più un elenco di incontri tra i due con descrizioni di rapporti sempre più fantasiosi, per carità ben fatti e ben scritti, ma che danno veramente poco alla storia se non qualche emozione facile.
Questo è stato il primo libro che ho letto di Fabio Volo e temo che sarà l’ultimo. È vero che tutti meritano una seconda occasione, ma credo che per apprezzare i suoi libri dovrò aspettare di essere in piena crisi di mezza età. Perciò ho tempo.
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