Non posso che fare appello alla vostra pazienza se leggete il post, perchè dovrete per forza di cose leggere anche un breve riassunto fatto sulla base di quanto da me scritto al cap. 5, parte seconda de La cronologia di Dio. Quando la Bibbia gioca con i numeri. Dovete leggere questa che in fondo è una parte introduttiva per assaporare pienamente il piatto succulento che vi riserva il finale, piuttosto corposo anch'esso. Infatti stasera affronteremo in chiave isopsefica l'anno della ricostruzione del tempio, ecco perchè dobbiamo introdurre il discorso sul problema della data della sua dedicazione. Poi passeremo a ben altro, passeremo alle "profondità di satana -come le chiamano"- di Ap 2,24
In estrema sintesi io affermo da sempre che il tempio post esilico fu dedicato nel 418a.C., cioè il sesto anno di Dario secondo, e questo pure per gli storici. Affermo ciò sulla base di un semplicissimo calcolo che toglie i 46 anni di Gv. 2,20 al 464a.C. o settimo di Artaserse, quando leviti e cantori rientrarono a Gerusalemme. In pratica io affermo che i 46 anni necessari alla ricostruzione del tempio furono tali e non giustificabili con i lavori all'area del tempio. E occorse così tanto tempo per ill fatto semplicissimo dell'editto di Artaserse che bloccò i lavori (Esd 4,23). Il 418 di cui vado da tempo parlando non è quindi una data di comodo per far quadrare i conti, ma rispetta alla lettera AT e NT. Sono l'unico finora che data in quell'anno la dedicazione. Del resto non potrebbe essere altrimenti, perchè tutti considerano l'editto di Ciro del 538a.C. come anno della fine dell'esilio e se datassero la dedicazione nel 418a.C. avrebbero un bel po' di cose da spiegare, primariamnete cosa abbiano fatto dal 538 al 418. Diversamente se datiamo la fine dell'esilio nel 448/7a.C. tutto file via liscio, ancor più se teniamo fede al testo biblico che ci parla di un editto che fermò i lavori. Al cap 5 della La cronologia di Dio. Quando la Bibbia gioca con i numeri. è tutto chiaro, leggetelo.
Veniamo adesso a una bellissima questione, veniamo a τὰβαθέατοῦΣατανᾶ o le profondità di satana per passare poi all'inciso che segue sempre in Ap. 2,24. Come ho spiegato sopra, la mia ricostruzione della dedicazione del secondo tempio esclude Ciro dalle vicende esiliche, come viene escluso in tutti quegli avvenimenti della storia d'Israele che gli storici menzionano. Sapete anche che il valore di satanas in greco è 559, cioè lo stesso valore che esprime il suo primo anno di regno secondo tutti, storici ed esegeti. Questo mi ha sempre portato a scrivere che Giovanni in Ap. bolli come satanica ogni cronologia biblica che coinvolga Ciro, tanto che ho chiaramente parlato di un grande falso (Cfr. buona parte del materiale isopsefico del blog). Adesso ne do una ulteriore prova con la somma di βαθυς di Ap. 2,24. Contiamo dunque: 2+1+9+400+6=418, cioè lo stesso identico valore con cui io esprimo e dato la dedicazione del tempio. Ovvio che è necessario contestualizzare e inserire βαθυς nel versetto dove si parla di satana e le sue profondità. Inoltre non bisogna dimenticare che Ciro (satanas come ho detto somma 559 come il suo primo anno di regno) è legato a doppia corda alla datazione del secondo tempio, perchè costituisce il termine a quo dal quale fu possibile la sua ricostruzione, almeno per gli gli storici. Quelle profondità di satana quindi rivelano una coscienza sporca, quella di chi sa che la dedicazione è del 418 (βαθυς), ma ha confuso le carte con Ciro (σατανας).
Del resto questo mio ragionamento è provato dall'inciso che segue τὰβαθέατοῦΣατανᾶ,,cioè "come le chiamano" con cui Giovanni rivela una coscienza in totale malafede. Essi sono a conoscenza dell'esatta cronologia, ma l'hanno confusa per far posto a quella che io non mi stancherò mai di chiamare cronologia di satana e dei suoi seguaci, quella stessa che impedisce la dimostrazione razionale dell'esistenza di Dio e la sua contemplazione, cosa che è da sempre la primaria volontà del maligno