Le proteste in Germania per fermare il treno che trasportava un carico di rifiuti nucleari riprocessati in Francia e destinati allo stoccaggio nel deposito di Gorleben, hanno attenuto un bel po’ di risonanza internazionale. Questo perché fin da subito sono circolate delle notizie in rete tra i blog no-nuke per denunciare presunti “violenti scontri tra la polizia tedesca e gli antinuclearisti”, notizie poi riprese da alcuni giornali internazionali. A smentire tutti però è arrivata l’autorevole voce del New York Times: la manifestazione infatti è stata per lopiù pacifica mentre solo nella giornata di domenica alcuni gruppi anarchici tedeschi hanno cercato lo scontro, tentando tra le altre cose di dare fuoco ad un veicolo della polizia.
Nel video che ho linkato qui sopra ripreso anche dal blog Atomic Insight si vede chiaramente che la polizia usa gli idranti solo per spegnere i fumogeni accesi dai manifestanti mentre nessuno ha ostacolato o represso le proteste pacifiche (alla fine del video i protestanti cantano e applaudono liberamente). Fatto sta che il governo tedesco ha dovuto schierare 20.000 agenti spendendo 70 milioni di euro per far sì che il treno arrivasse a destinazione senza che ci fosse nessun ferito, contro i 4.000 manifestanti che hanno compiuto anche atti decisamente poco opportuni, tipo togliere i mucchi di pietre che sostengono i binari per far deragliare il treno (azione, tra l’altro penalmente perseguibile, che sarebbe potuta davvero risultare pericolosa). Molti dei manifestanti hanno parlato di rifiuti nucleari francesi portati in Germania quando invece si trattava di rifiuti tedeschi portati prima in Francia per essere riprocessati (in modo da riciclare alcuni componenti chimici), e poi riportati di nuovo in Germania sotto forma di vetro stabilizzato, per essere poi definitivamente stoccati a Gorleben.
Quello che mi chiedo è se tutte le 4.000 persone che hanno manifestato erano davvero informate sul carico del treno e sulla tipologia di scorie trasportate: in caso contrario, l’agenzia nucleare tedesca avrebbe dovuto rimediare. Le cose sicure sono due: innanzitutto è stata sfruttata la paura delle persone del luogo sui problemi di infiltrazione d’acqua riscontrati a Gorleben – criticità che il governo tedesco sta affrontando con lo stanziamento di milioni di euro per mettere definitivamente al sicuro il sito – e in secondo luogo, chi ci ha guadagnato da tutta questa vicenda è stato il partito tedesco dei Verdi, che si è aggregata al volo alla manifestazione di Greenpeace quando ha visto che i giornali ne parlavano, facendo così bella figura. Il treno è comunque giunto a destinazione, ma solo dopo che il governo è stato costretto a spendere 70 milioni di euro pubblici.