Le prove di regia in un’opera lirica sono forse la fase più faticosa per gli artisti: è la messa in scena di tutto ciò che di musicale si è imparato in sala. All’arrivo del regista, la prima fase, è quella della presentazione dell’opera attraverso bozzetti e fotografie : viene spiegata la trama dell’opera nei particolari così come desidera sia realizzata. Quasi sempre i grandi registi hanno un aiuto regista che è colui che ha il contatto più diretto con gli artisti facendo da portavoce. In questi giorni si sta lavorando sull’opera I Puritani di Vincenzo Bellini(v.trama) prossima opera in programma per la stagione del Teatro lirico di Cagliari Il primo giorno, ci è stato spiegato che avremmo dovuto lavorare in un piano inclinato e questo, devo dire, è una delle cose che il coro teme maggiormente. Lavorare nel piano inclinato significa affaticare molto di più la schiena considerato che quest’opera prevede quasi tutte le azioni in piedi , anche se da un altro lato crea maggiore visibilità sia per gli artisti (che devono seguire il direttore d’orchestra) che per il pubblico. Il regista Pier’Alli, è un regista preparato e molto minuzioso; ricorda un po’ i registi della vecchia scuola, quelli che ho conosciuto all’inizio della mia carriera ma che col tempo si sono un po’ persi. Essi assegnano una posizione ben precisa ad ogni artista o piccolo gruppo (generalmente suddiviso per voce) a seconda dei momenti musicali e pretendono che venga rispettata. Spesso invece ci si trova di fronte pseudoregisti che curano solo i movimenti in grandi masse senza conoscere e rispettare le esigenze vocali (suddivisione per sezioni: soprani, contralti ,tenori e bassi) creando grande cofusione sia musicale che scenica. Questa produzione di Puritani, esige una enorme concentrazione perchè oltre ai movimenti fisici il regista pretende anche dei movimenti coreografici con le mani, di sicuro effetto scenico ma che devono coincidere perfettamente con la parola cantanta . Per ogni errore personale , Pier’Alli pretende la ripetizione di tutta la scena; in sardo si dice che è “mera pibincu” (precisissimo). Qualcuno si lamenta, ma è normale, il piano inclinato per ore ed ore pesa sulle schiene di tutti e dopo tanti giorni di prove ripetitive non si vede l’ora di mettere tutto nelle mani del direttore d’orchestra e poi in scena al pubblico. Ma il risultato sarà sicuramente spettacolare grazie anche alla pazienza dell’aiuto regista che media e stempera i malumori di questi giorni creati dallo stato d’agitazione contro il decreto Bondi, e di tutte le azioni di lotta che si stanno intraprendendo.
La foto di testa è di Priamo ToluNel video che segue, la produzione di Pier’Alli già messa in scena al teatro di Bologna