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Le qualità che uno scrittore dovrebbe avere (secondo me)

Da Anima Di Carta

Le qualità che uno scrittore dovrebbe avere (secondo me)

Nirvana di Roberto Totaro

Quando si inizia un romanzo si è sempre travolti da un grande entusiasmo, non è così? Ricordo molto bene quando (secoli fa!) mi imbarcai per la prima volta in questa avventura. Allora una persona mi disse che iniziare un romanzo era molto facile, tutti o quasi nella vita prima o poi ci provano. Ma quanti arrivano fino in fondo?
E' proprio così: quando passa l'ondata di ispirazione e di esaltazione, è il momento di tirare fuori una serie di "risorse interiori" per arrivare fino alla fine e poi per revisionare, rifinire, ecc. Nel corso della stesura si possono incontrare difficoltà, ci si può sentire scoraggiati dalla mancanza di idee o da un momentaneo blocco. Oppure ci si può sentire demotivati, soprattutto considerando che non si tratta di un lavoro retribuito. E allora chi scrive non può fare affidamento solo sulla voglia di raccontare o sull'ispirazione.
Quali qualità potrebbero tornare utili a chi scrive?
Creatività e capacità espressiva
E' quasi inutile dirlo: la fantasia, l'immaginazione e la creatività sono fondamentali quando si scrive. L'idea di base, quella che ci ha fatto partire, va accompagnata in seguito ad altre idee, perché un romanzo è una costruzione complessa. E' anche importante saper cogliere le idee e metterle a frutto: non basta saper inventare personaggi e trame, mondi alternativi o misteri intriganti. Essere in grado di dare la giusta espressione su carta a ciò che immaginiamo è altrettanto importante.
Capacità organizzative
Personalmente non credo nelle storie create a tavolino né che sia possibile pianificare a priori una trama e poi attenersivisi per filo e per segno. Però quando si scrive una storia ad ampio respiro (come è un romanzo) è assolutamente necessario un minimo di progettazione e bisogna essere in grado di gestire personaggi, eventi, cronologia, intreccio. Se poi la storia è complessa, piena di personaggi e di subplot, di luoghi vari e così via è facile confondersi, dimenticare personaggi, incappare in contraddizioni. Se non abbiamo buona memoria e una certa predisposizione all'ordine, per mantenere il controllo di tutto forse è utile affidarsi a delle schede o anche a un programma come Storybook.
Impegno e concentrazione
Purtroppo sono una gran pigra e per quanto ami scrivere, spesso mi capita di rimandare inventando scuse, come ho raccontato anche in questo post. Di recente sto rivalutando però il prendere un impegno fisso con me stessa ogni giorno per portare avanti il romanzo in corso. Di fatto se ci si ripropone di scrivere un libro, è necessario investire tempo ed energie per questo progetto. Dobbiamo esserne consapevoli fin dall'inizio.
Una sottocategoria della mancanza di impegno è la scarsa concentrazione, un problema nel quale è facile imbattersi soprattutto da quando esiste Internet. Siamo in grado di non farci distrarre dai social network, non perderci tra i siti, vincere la tentazione di controllare la posta elettronica ogni cinque minuti?
Perseveranza e determinazione
Quanti romanzi sono stati iniziati con tanta passione e poi sono rimasti al primo capitolo? Quante volte capita  che si parta in quarta con una storia e poi lo slancio si affievolisca fino a morire? Colpa del blocco dello scrittore? O forse più probabilmente di scarsa forza di volontà?
L'amore per la scrittura di per sé dovrebbe essere sufficiente per voler arrivare fino in fondo nella stesura del romanzo che abbiamo in mente, ma spesso è necessario imporci di continuare, di vincere lo scoraggiamento, la frustrazione e la mancanza di idee. Secondo me può aiutare proporsi piccoli obiettivi da raggiungere, senza pretendere di fare tutto insieme.
Istinto
Uno degli alleati fondamentali quando si scrive è un certo "fiuto", ovvero la capacità di capire al volo se qualcosa funziona o no, dove va collocato un certo colpo di scena, dove va interrotto un capitolo, se certe descrizioni annoiaio o catturano, ecc. Sono tutte cose che la scrittura creativa cerca di insegnare e che si possono apprendere, ma che secondo me vanno comunque "fatte proprie" e sviluppate.
Sensibilità ed empatia
Non tutti i romanzi necessitano di approfondimento psicologico, è vero. Però io sono convinta che dare spessore ai personaggi alzi la qualità della narrazione, e per questo possono tornare utili certe doti da psicologo, la capacità di analizzare stati d'animo, reazioni umane, personalità, ecc. Ancora più importante è la capacità di entrare in sintonia con il lettore, portarlo a identificarsi con i personaggi, suscitare in lui delle vere emozioni.
Curiosità e capacità di osservazione
Come spiego nel post Conoscere il mondo per scrivere meglio, chi scrive dovrebbe ampliare il più possibile i propri orizzonti, sforzandosi di assorbire e osservare tutto ciò che lo circonda, analizzare dettagli, conoscere gente, ascoltare, memorizzare, ecc. 
Precisione e pignoleria
Sono qualità davvero importanti secondo me in fase di revisione. Scegliere il termine più appropriato, leggere e rileggere fino alla nausea, affinare la prosa minuziosamente: sono tutte operazioni che necessitano di rigore, cura e attenzione. La mia personale opinione è che la sciatteria non va d'accordo con un testo ben scritto, anche se decidiamo poi di affidarlo a un professionista.
Senso del ritmo
Esiste un ritmo anche nella narrativa, così come nella musica. Se non si è dotati di quel talento che porta ad imprimere una certa musicalità al testo, possiamo comunque acquisire questa capacità leggendo molto. Con il tempo, leggendo ed esercitandosi a scrivere, si sviluppa un certo senso dell'armonia delle parole.
Fiducia in se stessi
Quante volte mi dico: non ce la farò mai a portare a termine questa storia... Le paure di chi scrive possono essere tante e una certa infusione di fiducia è necessaria per non lasciarsi abbattere dagli ostacoli e per autosostenerci ad andare avanti. In alcune persone (come me) l'insicurezza è un grande ostacolo, che per fortuna si può superare anche con l'incoraggiamento di chi ci sta intorno.
Pazienza
Io sono convinta che quando si scrive non si deve avere mai fretta. Al di là della smania che a volte ci prende di finire, penso che sia utile procedere a piccoli passi, districando con calma la matassa della nostra storia e dosando le informazioni.
Questa dote sarà molto utile anche quando avremo terminato la prima stesura, quando dovremo rimettere le mani sul lavoro fatto e revisionarlo, tagliarlo, ecc. Servirà davvero tanta tanta pazienza!
Di certo ci sono altre risorse dentro noi stessi a cui dobbiamo attingere per scrivere, soprattutto se poi intendiamo pubblicare il prodotto della nostra fatica. E una volta raggiunto il traguardo della pubblicazione, ne occorreranno altre ancora!
Voi vi ritrovate in ciò che ho detto? Aggiungereste altro?
 
Qualcuno ha voglia di elencare quali qualità occorrono agli autori editi e farne un post? Sarei felice di metterlo on-line ;)
Anima di carta

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