Magazine Diario personale

Le quattro stagioni di una Vagina d.o.c.

Da Gattolona1964

Prefazione.

Questo manoscritto pensato e concepito mentre ero in vacanza con mia figlia, vorrebbe essere un tentativo di esplorare la natura umana per eccellenza, cioè la Vagina, descrivendone accuratamente ogni singolare aspetto e caratteritica che la contraddistingue dagli organi maschili, senza trascurarne il benchè minimo particolare.Ho deciso, con la mia proverbiale sfacciataggine o schiettezza che dir si voglia, di non tacere aspetti di Lei che potrebbero apparire strani o scabrosi, buffi ed irriverenti. Nel corso del libro, comprenderemo che sono cose della vita e vanno prese un po’ così, senza stupirsene più di tanto.In fin dei conti tutto il mondo è paese, tutte le Vagine DOC non ssono Peni, ma vivono le pene, hanno gli stessi problemi da affrontare ma nontutte si assomigliano, tranne al buio. Perciò non si scandalizzino i gentili lettori e lettrici se entrerò e voi con me, nel dettaglio e nel profondo di Ella.Darò così finalmente sfogo alla mia voglia ancestrale di parlare apertamente di Lei, desiderio che risale ai tempi della Scuola Superiore, pur non essendo passata sull’altra sponda, con l’arrivo della premenopausa. Vi tranquillizzo. Mi piacciono ancora molto gli uomini, quelle veri, con i testicoli non liftati, senza extension, con i peli originali ed irsuti, quella specie lontana ed un tempo nota, che ora non ricordo più, dal momento che si dice, sia in via d’estinzione. Detto ciò e puntualizzato che non mi piacciono le mie consorelle, proseguiamo in tutta calma e serenità il discorso.Potevo starmene ancora zitta e buona, dal momento che il diploma l’ho conseguito nel lontano 1983, ventinove anni sono trascorsi e ne potevano trascorrere altrettanti! Invece l’aria fresca di montagna mi ha spinto a scrivere di Lei prima di perderla di vista e finchè sono ancora in grado di intendere e di volere.Dopotutto le stagioni che mi rimangono ancora da vivere sono due, quindi vedrò di sbrigarmi prima che giunga l’ultima, cioè l’ inverno! Parlerò della Vagina con il linguaggio muto della scrittura, consentendo perciò ad ognuno di formulare i propri “OOHHHHH” oppure “Ma no!Questa poi non la sapevo!” a piacer vostro, senza il timore di essere visti o ascoltati da nessuno, dal momento che solitamente si legge da soli. Se poi vi arriva un certo rimescolio nelle parti intime sopracitate, quelli sono unicamente affari vostri e provvederete come meglio credete, al soddisfacimento di tali pruriti: o da soli, o in compagnia, che è meglio! Mi intriga molto e mi fa pure sorridere parlare dell’organo genitale più complicato, delicato, laborioso, variegato, strano, amato e odiato al mondo. Ho creduto opportuno farlo con riguardo e rispetto, senza peli sulla lingua, che a Lei peraltro, darebbero molto fastidio.Non avendo trovato per ora, volontarie pronte ad aiutarmi nelle mie ricerche, facendomi da cavie di laboratorio, mi sono dovuta accontentare della Mia. Ne ho osservato con occhio critico e distaccato, cosa non semplice dal momento che sarei di parte, i vari movimenti ormonali e sessuali, ho capito come Ella muta e si trasforma nel corso della sua vita. Come metro di misura, strano a dirsi non trattandosi di Pene,  ho preso come riferimento le quattro stagioni dell’anno. Quello che mi ripropongo, è di riuscire a sfatare il mito che “donna è bello”, “la donna è il centro dell’universo”, “senza donne il mondo non esisterebbe”, o altre scemenze del genere. Gradirei far comprendere che convivere con una simile inquilina sempre appiccicata, non è nè semplice e nemmeno indolore. Con tutto il rispetto e l’ammirazione che nutro per codesto organo e per tutte le persone che lo posseggono,siano uomini o donne. Dobbiamo tenere sempre presente, che dal momento in cui la Natura, facendoci uno scherzetto decide di farci nascere Donne, non solo dobbiamo abituarci ad indossarla con eleganza finchè morte non ci separi, ma dobbiamo combattere ogni giorno con gli acerrimi nemici per eccellenza: gli Ormoni Padroni. Ho capito solo ora e forse è un pò tardino, che veniamo condizionate dagli ormoni dal momento del nostro concepimento all’attimo in cui esaliamo l’ultimo respiro. Alcune frasi del tipo “Oggi ragioni con l’utero!”, oppure, “Hai forse per il ciclo per essere così stronza?”, hanno ragion d’essere dette e non devono essere interpretate da noi donne come offese.In certi giorni e in certe notti, purtroppo le nostre azioni quotidiani sono dettate e condizionate da menarchi inaspettati, ovulazioni mostruose, cicli mestruali emorragici, parti naturali selvaggi, pre menopause odiose e climateri funesti. Questo più o meno, è quello che succede al gentil ma incazzato sesso, per tutta la durata della vita; va da sè che essere antipatiche è il minimo che ci possa capitare. Per poterne ad ampio raggio come spiegavo poc’anzi, mi sono avvalsa delle esperienze vissute dalla Mia in prima persona, da quello che ho potuto imparare dai pasticci che ha combinato e dalle vittorie che è riuscita ad ottenere.Non solo! Per poter essere il più neutra ed imparziale possibile, sono riuscita a raccogliere  testimonianze solo verbali, fornitemi per gentile concessione di amicizia da altre Signore e taluni Signori. Non vedo quindi, perchè tacere al pubblico il patrimonio di notizie raccolto, anzi! Sono fiera ed orgogliosa di aver potuto imparare aneddoti e nozioni che nemmeno lontanamente pensavo esistessero!Riconosco che ero piuttosto ignorante in materia di Vagine, avendole sempre considerate solo un tramite per fare la pipì, avere fuoriuscita di sangue e fuoriuscita di bambini. Quest’ultima operazione non prima di aver fatto almeno una “dentroentrata” di augello, con dotazione di spermatozoi non sterili, ma oltremodo fertili, cioè attivi e dotati di una testa, un corpicino ed una cod, addestrati per la riproduzione del genere umano.In questo modo, scrivendo di Lei, ho potuto anche esorcizzare la paura e le vergogne ataviche ad Ella legate che mi portavo dietro da quasi mezzo secolo!,Ho sfatato le frasi fatte udite da mamma, nonne, zie, prozie, cugine e suocere, che in mezzo alle gambe avevo le cosiddette “vergogne” e che andavano sempre coperte, oppure le disgrazie successe in futuro, per la questione indiscutibile che ero femmina.Mi spiego solo ora, il perchè mamma mi faceva indossare due paia di mutande, l’uno sopra all’altro: l’ultimo paio chiamarle mutande è un eufemismo! era una tuta da palombaro che arrivava alle ascelle, recuperata anni prima dall’esercito della salvezza.Un vero e proprio deterrente anti-stupro, che avrebbe smontato gli entusiasmi anche ad un porno attore, figurarsi ai ragazzotti imbranati della mia epoca!Mi sono sentita rimproverare per anni di sedermi con le gambe leggermente divaricate, dal momento che me le hanno fatte storte, ma i parenti stretti mi raccomandavano di accavallarle sempre e di tenerle ben unite.Io ubbidivo con grande dolore e fatica, ma per non rimanere incinta anche solo con lo sguardo, eseguivo l’ordine perentorio.Finalmente ne parlerò in questo Saggio Vaginale, con trasparenza e sincerità, schiettezza ed allegria, sperando di contagiare ed informare anche le altre Donne che come me, sono nate con Lei.

 

Castelnovo nè Monti, luglio 2012.



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