Le quotidiane contraddizioni dell'educatore

Creato il 15 gennaio 2016 da Girolamo Monaco


Ho imparato ad accettare la precarietà delle mie contraddizioni come parte costitutiva del mio mestiere debole che incontra senza imporsi, propone senza pretendere, suggerisce senza forzare.


La capacità che attraversa ogni fase dell'Educare è quella di riflettere sulla vita degli altri, come uno specchio, come proiettare piccoli lampi di luce, come gettare una sonda in un pozzo; e con questo sistema fragile assumere le storie, mai finite, mai complete, mai totali.


Si tratta di camminare a piccoli tratti di luce che orientano per brevi tratti, e non escludono cadute, inciampi, ritorni.


Nelle storie degli altri si cammina al buio, lo stesso buio che appartiene alla vita di ognuno, e si cercano percorsi per il futuro.


L'Educare è l'attività del legare ogni presente con il suo futuro possibile, senza paure, senza certezze, attraverso il filo del pensiero e della parola che diventa progetto.