Segugi italiani
Le nostre abitudini venatorie ed il territorio tanto vario hanno richiesto cani per differenti tipi di caccia, per questo forse nacque, millenni fa, il progenitore del SEGUGIO ITALIANO. Si parla di millenni perché fin dalla più remota antichità, dall’epoca egizia, poi greca ed ancora romana si trovano raffigurazioni di cani slanciati e sottili che inseguono animali selvatici: ebbene quelli sono gli antenati dei nostri segugi.. Come sempre poi, tempi più vicini hanno reso più facile, tramite pittura, scultura e letteratura ricostruire la vita e la fortuna anche delle razze canine. Le opere d’arte si sono molto spesso trasformate in veri e propri documenti che ci hanno permesso di ricostruire talvolta un lungo cammino attraverso la Storia.
il dipinto nel castello di Borso d'Este
Per questa ragione, ad esempio, i due segugi rappresentati in un prezioso dipinto del 1400, conservato nel castello di Borso d’Este, appaiono come la prova tangibile di come fossero apprezzati ed allevati. Dapprima uniti sotto un’unica razza, ora i Segugi italiani si distinguono in due razze specifiche: il Segugio italiano a pelo forte ed il Segugio italiano a pelo raso. Entrambi stupefacenti nella caccia, con quel modo d’abbaiare tipico ed esclusivo. Le innumerevoli modulazioni della voce segnalano al cacciatore in quale fase e in quale situazione di caccia esso si trovi. Se ha avvistato la preda, se la sta seguendo, se è in tana o l’ha momentaneamente persa di vista. Con il naso incollato al terreno segue la traccia e non molla se non a battuta ultimata. Gli appassionati dicono che quello a pelo raso sia più espansivo ed estroverso mentre quello a pelo forte più posato e riservato. Sta di fatto che entrambi sono un vero portento.Caricatura di segugio italiano