Però Roberta … francamente parte avvantaggiata! Perché vive a Venezia, nella città PIU’ BELLA DEL MONDO, ove ogni respiro è fonte d’ispirazione artistica. Che lei ha colto, in una storia ambientata con grande abilità nella laguna. Qui si colloca la ricerca di un tesoro non ben identificato e la vicenda si dipana in un’atmosfera d’incanto tra litorale, isole, barene, luoghi d’arte, temporali e singhiozzi di gabbiani. Ingredienti che si combinano sotto l’ossessione e il sospetto che la laguna ospiti una piccola Atlantide inghiottita - tanto tempo fa - da una catastrofe naturale.
Roberta non abbandona mai la sua grazia e la sua eleganza stilistica, neppure quando infila nella storia omicidi, aggressioni e l’incendio (per fortuna solo nella sua e nella nostra fantasia!) di un prezioso mobile antico che nasconde una mappa “sui generis”: il dipinto di tre campanili. O quando crea situazioni “alla Agatha Christie” (citata) in una festa a numero chiuso tra gli indiziati.
Infine, voglio fare spoiler: lo so, in una recensione è un autentico delitto. Quindi non anticiperò se il tesoro alla fine viene ritrovato. Né svelerò l’identità dell’assassino. Il mio spoiler è un grosso dilemma: ho chiuso il libro con la sensazione che il vero ritrovamento del tesoro, in questa storia, abbia natura immateriale (leggasi amore). Che ne dice l’autrice?