I gemelli King e
il Sigillo del Drago
Sonia Dal Cason, Ciesse Edizioni
Recensione di Pia Barletta
Anna e Matthew King sono i gemelli protagonisti della nostra storia, intelligenti, vivaci, a volte anche troppo, e intraprendenti. Come tutti i bambini hanno la curiosità innata, spesso trasgrediscono gli ordini dei genitori e le stanze “proibite”, come la biblioteca, non possono che attirarli come una calamita. Durante un’esplorazione di tale stanza, Anna fa cadere un antico e prezioso cofanetto dal quale fuoriesce un sigillo con l’incisione della testa di un drago. Lungi dal rimettere a posto l’insolito oggetto, i due fratelli iniziano a fantasticare sulla sua provenienza, e quando la loro mamma, famosa archeologa, propone loro di seguirla in uno dei suoi viaggi di lavoro, essi accolgono l’invito con grande entusiasmo. Anna e Matt si lanciano a capofitto nell’avventura, cospirando, a volte litigando, altre lavorando sodo, per trovare gli indizi che conducono a un ipotetico Drago per poi risvegliarlo dal suo sonno millenario, ci credono fermamente e seguono l’istinto. Sonia Dal Cason sa bene che nel cuore di ogni ragazzino alberga un esploratore e riesce a risvegliare il bambino che è in noi trasportandoci, tra cartigli, rune, geroglifici e reperti vari, nell’affascinante mondo dell’archeologia. I gemellini sono tratteggiati con tale precisione che è impossibile non immaginarli, sudati e impolverati dalla sabbia dorata del deserto, durante uno scavo o alle prese con uno strumento per datare i reperti o, ancora, tremanti e abbracciati ad aspettare che qualcuno li salvi da una brutta situazione. Anna e Matt sono simpatici, ci fanno ridere con le loro battute, anche quando le loro intemperanze vengono punite dalla mamma che, all’occorrenza, non esita a farsi rispettare ma che è anche prodiga di interessantissime informazioni snocciolate in maniera comprensibile e dettagliata.
Tanta fantasia frammista a realtà, una miscela vincente per i bambini a cui non si possono più raccontare tante fandonie come si faceva un tempo, ma che allo stesso tempo vogliono sognare territori inesplorati, trovare un drago e volare in alto, più in alto delle nuvole. Forse però non tutto è bello a guardarlo dall’alto, e un’altra lezione (ecologica questa volta) ci viene impartita dalla bravissima autrice, il mondo è in pericolo e siamo noi gli artefici della nostra stessa rovina. I giovanissimi sono il nostro futuro e la nostra speranza di un mondo migliore, e se abbiamo un drago pronto ad aiutarci e ad accorrere in nostro soccorso allora non tutto è perduto. Come chiamarlo? Bhè, che ci vuole, nell’epoca attuale basta anche una semplice e-mail! Magari ce ne saranno altri, chissà…
Sonia Dal Cason dà vita a un fanta-archeologico per ragazzi, un romanzo che non concede pause né respiro, intreccia una trama pulita e lineare con stile deciso e scoppiettante che cattura il lettore giovane e anche quello meno giovane. Una fiaba dai contorni realistici o un romanzo dal sapore di fiaba, non saprei quale definizione calza meglio, sicuramente una bella formula che, per mia fortuna, anche se sono una “meno giovane”, fa presagire un seguito. Qualcun altro si aggiungerà al gruppo, ma chi? Non resta che scoprirlo leggendo e facendolo leggere ai nostri bambini, ai figli, ai nipoti e anche a quelli dei nostri amici.
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