Tempo di saldi, tempo di acquisti, tempo di invasioni barbariche all’interno dei negozi. Ecco un piccolo decalogo di consigli che ogni bravo cliente dovrebbe seguire come fossero i dieci comandamenti dello shopping.
- Innanzitutto calmatevi. State andando a comprare vestiti (o scarpe, borse, accessori, quello che volete), e non il sacchetto di riso settimanale concesso dal governo per sfamare i vostri sette figli. Quindi anche meno.

- Lavatevi. Sul serio. E’ luglio, ci sono 40 gradi, sudate e fate schifo. Il deodorante portatelo sempre con voi, all’occorrenza bevetene anche un sorso. Se dovete comprare delle scarpe, occhio ai calzini bucati, magari di spugna e quindi ricoperti di muffe e batteri ancestrali.

- Salutate e ringraziate, sempre. Buongiorno, grazie, arrivederci. La commessa è obbligata a farlo, perché altrimenti non le rinnovano il contratto a chiamata di tre mesi. Voi siate un minimo civili ed educati e ricambiate il saluto.

- Non fate domande cretine. Tipo “perché questo capo non è in saldo?”: forse è già nuova collezione, forse è un capo continuativo, quindi non c’è ragione di vendere una maglietta bianca basica che costa due lire a meno. Poracce.

- Volete essere serviti e riveriti? Non andate in negozio di sabato. Fatelo, che so, il martedì mattina: il personale sarà a vostra completa disposizione, rilassato e più propenso a dirvi che quell’abitino fucsia a sirena vi sta divinamente.

- Non tutti i negozi hanno la guardia armata all’ingresso dei camerini che vi controlla come nemmeno ai varchi dell’aeroporto di Tel Aviv. Cercate di non portarvi il mondo, e soprattutto non lasciateli nei camerini, è una cosa cafonissima.

- C’è la coda in camerino? Aspettate il vostro turno, non spogliatevi in mezzo al negozio. Anche se avete il fisico di Channing Tatum o della Belen Rodriguez, a nessuno interessa il vostro nuovo tribale a forma di miny pony che avete sulla schiena. Anche perché è più probabile che abbiate il fisico di una caciotta.

- Non distruggete il negozio, non abbandonate capi in giro. Non siete certo obbligati a riportarli dove li avete presi, magari ripiegandoli, anche perché avete la memoria di un pesce rosso e figuriamoci se ne siete capaci. Dateli alla commessa o al commesso: vi odierà lo stesso, ma meno.

- Portatevi una calcolatrice. Ovvero usate quella del vostro smartphone, che è l’unica cosa SMART da fare, onde evitare domande tipo “Qual è il 40% di sconto su questa maglietta da 9,90?”. Vergogna.

- In chiusura, quando parte l’annuncio che il negozio sta per chiudere, pagate e andate via. VIA! Dopo una giornata di saldi i dipendenti non vedono l’ora di fuggire, e il vostro indugiare sul volere o no acquistare quella canotta a 14,90, alle 19:59 è la seconda cosa più odiosa che possiate fare. La prima è entrare sempre alle 19:59 e dire “no, ma do solo un’occhiata, poi torno”: mi stai comunicando che non comprerai nulla e vuoi solo perdere tempo, il MIO tempo. Andate via.

Forse vi starete chiedendo come mai questi consigli ve li diamo dopo il weekend dei saldi, e non prima… Semplice: così che leggendoli, se avrete infranto anche solo una di queste regole, vi possiate vergognare, almeno un po’. Vero Signor Ponza?
