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LE REGOLE DELLA BUSINESS ETIQUETTE – 2^parte

Creato il 07 aprile 2013 da Postpopuli @PostPopuli

 

LE REGOLE DELLA BUSINESS ETIQUETTE – 2^parte

 

a cura del Maestro di Cerimonie Alberto Presutti

Il Bon Ton e la Business Etiquette sua estrinsecazione aziendal-professionale, fissano le regole per chi sa e vuole coniugare l’essenza dell’essere con quella dell’apparire, la cultura con il denaro, le responsabilità con il savoir vivre.

Continua, qui di seguito, una disamina, in ordine alfabetico, dei pregi propri del vero “Signore” come del vero “Professionista“.

N come NONCHALANCHE: La nonchalance è l’arte di fare una cosa strana come se fosse normalissima per evitare figuracce… Il vero “Signore” ben conosce quest’arte, e la pratica, divertito e divertente. Questo modo di essere non va, però, scambiato per pigrizia, ora peggio, snobismo.

O come OSARE: Il vero “Professionista” non ha paura di ciò che non sa e sa gestire con oculatezza, ma se necessita, con sfrontatezza frutto di esperienziale contezza, ciò che fa parte del suo bagaglio di competenze e, quindi, osa con coraggio mai imprudente.

P come PASSIONE: Il vero “Signore” come il vero “Professionista” dimostrano self-control, sicuramente, ma senza che questo si traduca in glacialità di rapporto col mondo circostante. Mai niente è stato realizzato senza il soffio impetuoso della passione, per cui l’imperturbabilità nasconde sempre uno slancio passionale.

Q come QUID: Il vero “Professionista” ha in sé il “quid” del carisma che lo rende vincente già in partenza. Possedere quel certo “quid” è un vantaggio nelle relazioni, quindi, negli affari. Senza carisma si è niente, non si lascia il segno.

R come RAFFINATEZZA: Dalla qualità delle frequentazioni si deduce lo stile e la raffinatezza del frequentatore. Ma la raffinatezza non è espressione di un lato kitsch della personalità del vero “Signore“, è il traguardo di anni di studio, di apprendimento, di frequentazioni giuste, appunto.

S come SIGNORILITA’: Signori si nasce, e non può essere che così. Ma è essenza interiore che può essere dono meraviglioso di chiunque, anche non affatto di nobile schiatta. La signorilità è l’unica orma che resta impressa nel cammino del vero “Signore“.

T come TRATTARE: Il vero “Signore” e il vero “Professionista” sanno d’istinto trattare con qualsiasi interlocutore, con tolleranza se è il caso, con inflessibilità talaltra volta, mai scusando le mascalzonate e le ingiustizie.

U come UGUAGLIANZA: Non esistono caste, classi, barriere nella forma mentis del vero “Signore” che è aperta, liberale, all’insegna dell’uguaglianza sociale e dell’armonia, perché, il vero “Signore” è anche un idealista e un sognatore.

V come VOLONTA’: Volere è potere, si diceva un tempo. Ma per il vero “Professionista” vale un altro motto, ben più attinente alla sua formazione culturale: “L’ottimismo della volontà” che esplica la sua forza in una visione positiva che si unisce al credere fermamente nelle proprie forze.

Z come ZIZZANIA: Mettere zizzania perché come dicevano gli antichi romani, “divide et impera” non fa parte del comportamento e della cultura del vero “Professionista” che, anzi, ama la cooperazione e si adopra per essa, spendendosi generosamente, nell’obbrobrio per le trame e per le congiure.

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