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Le ricamatrici

Creato il 04 giugno 2013 da Pim

(Pubblicato su Blu Agorà Caffè il 19 ottobre 2005)

Le ricamatrici
La scelta difficile di una diciassettenne rimasta incinta in seguito a un rapporto casuale: partorire in anonimato e lasciare il figlio in adozione a una donna, rinomata ricamatrice, che ha appena perduto il proprio. Il percorso di maturazione della ragazza dai capelli rossi, che si guarda, si palpa, si stupisce dell’impercettibile battito cardiaco nel proprio ventre. La tenerezza che la donna riversa sulla giovane lavorante come riparazione per la perdita subita. L’amore di un ragazzo che forse dura appena un attimo - o forse no.

Le ricamatrici. Lo consideravo un film “da donne”, e per questo motivo l’avevo inizialmente ignorato. Ho invece avuto occasione di vederlo verso la fine di settembre, l’ultimo giorno di programmazione, e mi ha centrato in pieno il cuore. Si tratta di una storia intensa, narrata in modo misurato, ben interpretata e diretta. Si dipana fluente, sequenza dopo sequenza, senza ricorrere a dialoghi che suonerebbero ridondanti. L’opera prima di Éléonore Faucher rappresenta l’ennesima dimostrazione della capacità che ha il cinema francese di descrivere con grande efficacia la realtà, evitando di scivolare nel bozzettismo.

Le ricamatrici (Brodeuses), di Éléonore Faucher, con Lola Naymark, Ariane Ascaride, Thomas Laroppe (Francia, 2004, 89’). Martedì 4 giugno, ore 21,10, La7d


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