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Le rimozioni della Storia

Creato il 05 ottobre 2010 da Chemako @chemako71
Le rimozioni della Storia
Ne avevo anticipato l'acquisto e la lettura qui. I Quaderni ucraini  di Igort restituiscono qualcosa che i libri di storia non possono comunicare. I singoli individui, protagonisti in carne ed ossa della Storia, non hanno quasi mai l'onore di comparire sui libri che spiegano i fatti del passato. La scena viene loro rubata da capi di stato, condottieri, generali, rivoluzionari: il popolo raramente assume un ruolo da protagonista e, se lo fa, viene sempre rappresentato come una massa indistinta di uomini e donne, che subiscono le scelte di pochi.
Igort dà loro un volto e un nome: Serafima, Nikolay e Maria sono solo tre persone, ma sono vere e vive. Raccontano del loro triste passato e dell'incerto presente. Lo scenario è l'Ucraina del secolo scorso e di oggi: teatro a partire dagli anni 30 di una politica violenta di assoggettamento da parte del potere centrale sovietico. Colui che tutto fece iniziare è uno di quei capi di stato che più tristemente si incontra nei libri di storia contemporanea: Iosif Stalin. Chi ancora, nonostante tutte le informazioni di cui ormai siamo in possesso, dubitasse se giudicarlo un grande statista o un atroce criminale, può trovare in questo reportage a fumetti alcune testimonianze.... 

Le rimozioni della Storia

Un'immagine del libro

Non vengono espressi dei giudizi, ma raccontate storie di persone vittime di una politica crudele: l'holodomor, ovvero la carestia indotta che sterminò milioni di persone. I disegni di Igort mettono in risalto ancor di più l'orrore di quei periodi: lo vedi dipinto sui volti scavati dei protagonisti con il risultato di farli sembrare vivi sulla pagina.Le storie arrivano fino ai nostri giorni. Nikolay è nato nel 1939: lui non ha vissuto il periodo della carestia. Ha lavorato sodo nei kolkhoz fin da ragazzo e poi ha studiato ingegneria: descrive una società, quella post-staliniana, in cui, chi lavorava, viveva dignitosamente, una società dove ci si sentiva delle persone e la solidarietà era di casa. Oggi, con il capitalismo, tutti pensano a se stessi, con il magro salario non arrivi a fine mese e regna l'incertezza per il domani.L'epilogo del libro non è disegnato, è una notizia. Siamo nel 2008: l'Ucraina ha chiesto che la carestia degli anni 30 venga riconosciuta dall'Onu come genocidio. La Russia annuncia il suo diritto di veto; l'Ucraina ritira la mozione. Pochi stati, fra cui anche l'Italia, riconoscono l'holodomor come delitto contro l'umanità. L'ultima pagina raffigura Stalin e la didascalia di Igort annuncia che in aprile di quest'anno Mosca è stata tappezzata di sue gigantografie: la data è il primo del mese e purtroppo non è uno scherzo. La Storia non insegna niente: basta rimuovere quello che non ti piace e anche un criminale diventa un eroe. Igort ha dato il suo piccolo contributo contro questa rimozione.

Le rimozioni della Storia

L'edizione francese del libro



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