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Le riprese televisive, queste sconosciute armi dei barbari.

Creato il 24 agosto 2012 da H2opolo @edoardo_osti

Le riprese televisive, queste sconosciute armi dei barbari. "... Ignorante è chi non sa, è stupido chi sa e non capisce, ma la cosa peggiore è chi sa, capisce, ma se ne frega. ..per certe cose ci sono mille scuse, ma nessun motivo... "
 di Giovanni Lengueglia
Il mio articolo sulle riprese televisive ha suscitato qualche reazione. Ho ricevuto e pongo all'attenzione dei lettori una interessante lettera di Giovanni Lengueglia, di cui non condivido pienamente i contenuti, ma che potrebbe stimolare un dibattito interessante ed utile, proprio per la diversità di pensiero. Eccola:
Premessa: prima o dopo aver letto vi invito a sfogliare se già non lo conoscete, un breve saggio di A. Baricco dal titolo ” I Nuovi Barbari saggio sulla mutazione” al quale ha fatto seguito il più recente articolo che trovate qui http://mag.wired.it/rivista/storie/i-nuovi-barbari.html , scoprirete come funziona google, perché i CD sono grandi come sono, perché Gengis Khan ha sconfitto le antiche dinastie dei cinesi nonostante uno strumento potente come la Grande Muraglia, e tante altre cose, ma soprattutto perché le mutazioni non si fermano.
Tempo fa parlavo con un allenatore che oltre a far riprendere le partite della sua squadra con una camera semifissa (si sposta solo con il cambio di azione) per alcune partite faceva filmare con una seconda camera il giocatore ritenuto determinante per la squadra avversaria (alcuni il centro, o il gioco del mancino, o il centro fuori) in modo da schedarne le caratteristiche e i comportamenti nelle varie situazioni di gioco, anche con diverse situazioni di pressione psicologica (stai perdendo, stai vincendo, punto a punto).
Ma queste sono tecniche da allenatore, anche se sono sicuro saranno pochi ad utilizzarle, che attualmente si integrano con un buon programma di video analisi che semplifica e riduce il tempo (la tecnologia questa grande amica che va oltre Facebook e un paio di email ricevute sul cellulare, roba da giovani barbari moderni?).
A proposito un consiglio ai giovani, se avete la possibilità, imparate ad usare questi programmini perché sarà una competenza molto utile, magari quando smetterete di faticare in acqua, non solo nel campo della pallanuoto.
Questa logica è la logica di Campagna, che qualche anno fa quando allenava in Grecia utilizzava un programmino e in una intervista si permise anche di "suggerirlo" ai suoi colleghi italiani ( mi segno di ritrovarla quella intervista, come il suo lavoro Manuale di pallanuoto Dovrebbe essere la logica di tutti gli allenatori, per far crescere le proprie competenze, è la logica di Rudic, che ha fatto da anni dell'analisi della partita e dei singoli giocatori il suo punto di forza, lo faceva ai tempi di Barcellona 92 lo ha fatto sicuramente durante tutte le olimpiadi 2012. Come Campagna del resto.
Ma se la FIN, che aggiorna le normative di anno in anno facendo copia e incolla e a volte dimenticandosi di correggere l’ovvio (tipo date e termini che rimangono al passato, chiede che i filmati vengano inviati al GUG “per una sempre più completa qualificazione arbitrale” senza preoccuparsi del galoppo delle tecnologie e delle possibilità di tecniche di ripresa, allora è giusto che le società si adeguino facendo il gioco del “a domanda risponde”?  Voglio dire, fare un cattivo lavoro intanto chi te lo chiede pare disinteressato al risultato è così soddisfacente? O è cosa stupida? E gli arbitri che visionano (?) le riprese sono soddisfatti di come sono fatte, non hanno nulla da dire?
Ma partiamo dalle norme.
La gestione dei diritti televisivi e gli obblighi di ripresa sono regolamentati in questo modo:
Regolamento generale pallanuoto RPN 21 – DIRITTI TELEVISIVI Le Società, con la richiesta di iscrizione ai vari Campionati, cedono contestualmente in esclusiva alla F.I.N. i diritti televisivi, radiofonici e via informatica internet sia in ambito nazionale che internazionale. Conseguentemente consentono alla F.I.N. la libera utilizzazione e la facoltà di ulteriore cessione degli stessi diritti, per iniziative di comunicazione e sviluppo dell’immagine della pallanuoto.
NORMATIVA CAMPIONATO MASCHILE A1 ANNO 2011/2012 Obblighi Televisivi: qualora le Società decidano di stipulare un contratto con un’emittente televisiva locale, le emittenti televisive stesse non possono trasmettere l’incontro in diretta. Tale divieto è esteso sino alle 24 ore successive alla disputa dell’incontro a condizione che l’incontro stesso sia oggetto di ripresa televisiva nazionale. La squadra ospitante deve fornire al termine dell’incontro alla squadra ospite, copia della registrazione dell’incontro su cassetta BETACAM od in altri standard. In caso di mancata consegna o di rifiuto, alla Società ospitante viene comminata una sanzione pecuniaria di €.1.000,00. Si invita la Società ospitante, ad inviare una copia della cassetta c/o la sede del Settore G.U.G. Nazionale per una sempre più completa qualificazione arbitrale. La F.I.N. si fa carico di dare disposizioni circa la corretta applicazione di quanto sopra esposto, controllandone l’avvenuta applicazione.
Nessuna norma uguale o simile per il CAMPIONATO FEMMINILE (?!!!!!) Fino a qui le norme, potrebbero essere scritte meglio, essere più chiare, ma il concetto è: decide la FIN come sfruttare i diritti.
E come ha deciso?
In questo modo: se vogliono le squadre possono far trasmettere in “differita” (bastano pochi minuti, secondo me lo streaming è già in differita, ma la qualità video è bassa) le partite; la differita diventa obbligatoria di 24 ore se la partita viene ripresa televisivamente a livello nazionale (si intende da una emittente a livello nazionale anche se non la trasmette ? o forse si intende trasmessa a livello Nazionale ?). 
La femminile non è regolamentata. Perché si dice che le squadre non possono sfruttare i canali multimediali? La normativa del Campionato è “speciale” (infatti di anno in anno viene riformulata , salvo errori di copia e incolla!) rispetto al Regolamento Generale, quindi se al momento dell’iscrizione al campionato la squadra cede i diritti alla FIN, subito dopo deve rispettare la normativa di quel Campionato e la rispetta come sopra. Mi sembra che nulla osta ad un buon lavoro, per ottenere un buon prodotto, per venderlo nel migliore dei modi (pareri legali cercasi).
Perché una squadra dovrebbe fare un buon lavoro di riprese? 
Per la diretta? 
Per non far uscire la gente di casa? 
Per avere uno strumento di comunicazione dei propri prodotti quali la cultura dello sport e quindi della cultura tutta, la sanità di corpo e di mente (anche se un po’ di pazzia ci vuole per sopportare tanta acqua intorno!), lo sviluppo della personalità, del fisico, la buona organizzazione, la buona gestione delle risorse umane, la formazione di persone capaci di reggere carichi di lavoro con passione e di trasmetterla, la mentalità vincente, il gioco di squadra, la mentalità in grado di analizzare le sconfitte, di imparare dagli errori, e aggiungete voi che cosa altro rappresenta una squadra di pallanuoto di buon livello o forse è solo un gioco?)?
Per incassare qualche soldino da qualche sponsor locale (sapete quegli strani abbinamenti pizzeria del borgo secondo tempo della partita)? 
Per fare un montaggio adeguato degli highlights con il commento tecnico dell’allenatore? 
Per fare un prodotto che interessa sicuramente alla squadra ospite che può trasmettere il giorno dopo o per tanti giorni dopo? ( in tal caso, visto che le squadre non hanno moltissimo seguito in trasferta, sarebbe un bel prodotto di valore per gli sponsor, ma anche per mantenere il legame con i tifosi affezionati alla piscina ).
Le domande potrebbero essere ancora molte, circa i motivi per fare o non fare un buon lavoro, ma temo che alla base di tutte queste discussioni sul tema ci sia una considerazione di fondo, anzi due.
La prima (citando un blogger italiano in fuga in Germania wolfstep.cc) che è ignorante chi non sa, è stupido chi sa e non capisce, ma la cosa peggiore è chi sa, capisce, ma se ne frega. La seconda (citando un carissimo amico) che per certe cose ci sono mille scuse, ma nessun motivo.
dott. Giovanni Lengueglia

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