Ragazzo romano con i capelli acconciati allo stile egiziano
con la treccia di Horus. Prima metà del I secolo d.C.
(Foto: Oslo, Museo di Storia Culturale)
L'indagine condotta dal Professor Vuolanto in collaborazione con la Dottoressa April Pudsey, dell'Università di Newcastle, ha interessato 7.500 antichi papiri. Si tratta di testi letterari, lettere personali e documenti amministrativi. La ricerca fa parte del progetto dell'Università di Oslo "Flebili voci dal passato: nuove prospettive sull'infanzia nell'Europa antica". I papiri esaminati provengono da Ossirinco, in Egitto, dove vi era una grande produzione di papiro ed un importante centro amministrativo romano.
Dai documenti si evince che solo i ragazzi nati da cittadini nati liberi avevano diritto ad accedere all'associazione giovanile cittadina. Si tratta di figli di Egiziani, Greci e Romani. Le loro famiglie dovevano essere abbastanza ricche per poter garantire ai loro figli un posto nell'associazione. Le ragazze non avevano l'identico obbligo, anche se vengono comunque citate nei documenti amministrativi in relazione alla loro parentela.
L'iscrizione a quest'associazione cittadina, per i ragazzi provenienti da famiglie benestanti, rappresentava una sorta di rito di passaggio all'età adulta. Altri ragazzi, quelli di origine più modesta, iniziavano presto a lavorare. I ricercatori hanno trovato circa 20 contratti di apprendistato, ad Ossirinco, la maggior parte dei quali riguarda l'industria tessile.
Le ragazze, invece, solitamente rimanevano in casa e si preparavano ad essere mogli e madri. E' stato ritrovato solo un contratto di apprendistato riguardante una ragazza. Si tratta di una situazione insolita, dal momento che la ragazza era orfana e doveva pagare i debiti contratti dal padre defunto.
Sembra che i bambini cominciassero a lavorare - si trattava di lavoretti piuttosto leggeri e poco impegnativi - intorno all'età di 7-9 anni. Solitamente custodivano le capre, raccoglievano legna secca o sterco di animale da utilizzare come combustibile. Molti bambini, poi, non vivevano con i loro genitori biologici, dal momento che il tasso di mortalità, all'epoca, era molto elevato.