Serata in garage. Corpi sinuosi che raccontano di un “SACRIFICIO” in onore della Primavera. Le Sacre du Printemps è un balletto rappresentato per la prima volta a Parigi il 29 maggio 1913 al Théâtre des Champs-Elysées dai Balletti russi di Sergej Djaghilev, su musica di Igor’ Stravinskij, con scenografie di Nikolaj Konstantinovič Roerich e per la coreografia di Vaclav Nižinskij.
29 maggio1913, Théâtre des Champs-Élysées
La performance di ieri sera esplora la seduzone della danza, sino alla morte, partendo dalla sua esposizione pubblica. Raccontano i due commentatori durante lo spettacolo che la prima rappresentazione diede luogo ad una rissa e generò pareri contrastanti tra il pubblico. In quanto sia il balletto che la musica erano qualcosa di radicalmente nuovo per loro, suoni e movimentinusuali dei ballerini creavano disagio.
Le sacre du printemps di Daniel Léveillé
Abbiamo assistito solo al secondo atto (il Sacrificio), ma l’intero balletto inscena un rito sacrificale pagano nella Russia antica all’inizio della primavera, nel quale un’adolescente veniva scelta per ballare fino alla morte con lo scopo di propiziare la benevolenza degli dei in vista della nuova stagione. La perfomance realizzata nel garage della Culturgest, da Min Kyoung Lee e João dos Santos Martins, voleva presentarci l’evoluzione della rappresentazione del balletto lungo gli anni. Dalla sua origine sino ai giorni nostri con esempi quali la poroghese Olga Roriz e Pina Bausch.
Per farvi capire di cosa sto parlando, condivido con voi una versione di Pina Bausch.
Dance we do, and dance we must.