Le scelte di enrico

LE SCELTE DI ENRICO

Non so se nel scegliere i ministri per formare questo governo, Enrico Letta abbia avuto una certa libertà. Non credo, forse l’ha avuta solo per quanto riguarda i ministri della “sua” parte politica.

E più realistico pensare che il padrone del partito Pdl abbia imposto certi personaggi (tutti obbedienti al capo) ed Enrico, abbia dovuto abbassare le braccia in segno di rassegnazione.

Per esempio la sanità e le infrastrutture sono due ministeri chiave per il controllo “intelligente” della spesa pubblica, e avrebbero dovuto essere affidati a persone esperte ed in grado di sostituire i vecchi tagli lineari con quelli basati sull’analisi degli sprechi più o meno corrotti. Inoltre per quale motivo i dicasteri economici sono stati affidati a dei “tecnici”  prevalentemente legati all’esperienza e alle teorie di Monti, se, almeno all’elettorato, l’esperienza Monti è risultata fallimentare? Perché il sociale è stato aggregato al lavoro? Per avere un minor  numero di ministri? O perché il lavoro, visto che manca sempre di più, è diventato un problema di assistenza?

Sono preoccupazioni piccole, che forse non interessano, ma per tornare alla sanità, la questione non è poi così semplice. Facciamo il caso che la ministra Lorenzin commetta strafalcioni (per inesperienza) del tipo di quelli che commise la Gelmini sul tunnel sotto il Gran Sasso, per la gioia dei neutrini, le conseguenze sarebbero più concrete. Per esempio, speriamo che sappia affrontare decentemente il problema della SARS (Sindrome Acuta Respiratoria Severa) che si ripresenta dopo dieci anni. (http://www.nextme.it/scienza/salute/5633-sars-epidemia-oms-allerta). Ci auguriamo inoltre che abbia dei buoni collaboratori e che non faccia tabula rasa delle persone competenti che lavorano al ministero, magari solo per lo sfizio che hanno molti “nuovi” ministri di applicare, a man bassa, lo «Spoil System».