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Le scoperte di Bebo e Bice di Tecnoscienza.it , Ill. di Francesco Zito, Editoriale Scienza

Da Federicapizzi @LibriMarmellata

bebobice12 Ecco che vide sotto il tavolo una cassettina di cristallo. L’aprì e vi trovò un piccolo pasticcino, sul quale con uva di Corinto era scritto in bei caratteri “Mangia”. — Bene! mangerò, — si disse Alice, — e se mi farà crescere molto, giungerò ad afferrare la chiavetta, e se mi farà rimpicciolire mi insinuerò sotto l’uscio: in un modo o nell’altro arriverò nel giardino, e poi sarà quel che sarà! (Lewis Carroll – Alice nel Paese delle meraviglie)

Articolo di Sabrina

Spesso noi adulti ci domandiamo quando e come avvicinare i bambini al “mondo scientifico”, ritenendo che “il mondo scientifico” sia altro da quello che quotidianamente abitiamo. Per questa ragione andiamo in cerca di esperienze significative, quali quelle proposte nei musei oppure nei vari festival scientifici.

Non che sia sbagliato, anzi, ben venga! Semplicemente saltiamo un passaggio. Ciò che noi proponiamo in questo modo è già una prima formalizzazione, una schematizzazione dell’accadere che gli scienziati operano per comodità di studio. Utile sarebbe invece cercare qualcosa che attraversi l’esperienza concreta e che aiuti bambini ad arrivare grazie alle loro abilità a questo primo livello di astrazione.

La collana di Editoriale ScienzaLe scoperte di Bebo e Bice” offre, da questo punto di vista, un prezioso sussidio per genitori ed educatori. Bebo è un verme rosa e Bice è una pulce blu: sono “piccoli” come i loro interlocutori umani e, come questi ultimi, sono giocherelloni, curiosi e sempre in cerca di avventure. Come quando, mentre giocano “a fare il fruttivendolo”, sono coinvolti in un’avventura sui colori oppure come quando devono escogitare il modo per salvare Bice che, giocando a pirati, si ritrova in balia dei flutti.

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Come facciamo?” è la domanda che Bebo e Bice si pongono. E’ una domanda, diremmo noi adulti, metacognitiva, che porta i bambini a riflettere su cosa stanno facendo e come, utilizzando dati in loro possesso, possono arrivare alla soluzione del problema.

I bambini e le bambine sono coinvolti nella lettura da un incipit accattivante, sempre legato ad una situazione di gioco familiare e da loro spesso sperimentata (facciamo che ero il fruttivendolo, facciamo che ero un pirata). Partendo dalla loro esperienza, il gioco si allarga e diventa vero e proprio esperimento.

Se i mirtilli blu caduti sulla zucca gialla la fanno diventare verde (scoperta!) allora proviamo a mescolare vari colori e vediamo cosa succede, propone Bice! Ed è solo a questo punto della narrazione che viene introdotta quella che, noi adulti, chiameremmo un’ “attività scientifica”. L’esperimento proposto è sempre di facile realizzazione, fattibile utilizzando materiali comuni, che i bambini e le bambine hanno già manipolato.

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Tutto, in questa collana, è pensato tenendo ben conto dei destinatari privilegiati: il formato, adatto ad essere tenuto nelle loro manine, lo stampato maiuscolo, l’alternarsi di illustrazioni e testo scritto.

Le belle illustrazioni di Francesco Zito, dai tratti accattivanti, morbidi e dai colori brillanti, sono intermezzate da parole prese dal quotidiano che, sapientemente dosate, riescono a dare respiro alla narrazione e condurre i piccoli lettori a riflettere su ciò che accade.

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Tanta capacità comunicativa nasce dall’esperienza maturata dagli autori in Tecnoscienza.it, un’associazione bolognese che da anni si occupa di divulgazione scientifica.

La collana si rivolge a bambine e bambini della scuola dell’infanzia (3-6 anni) ma la narrazione e le attività proposte sono adattabili anche per il primo biennio della scuola primaria.

Questo il trailer della serie web legata alla collana. È interattiva da desktop e pensata appositamente per i bambini. Propone esperimenti legati alle avventure narrate, ma che non doppiano quelli dei libri, in modo da creare un rimando da libro a video e viceversa.

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