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Le scritture naturali di Pier Luigi Bacchini – Contemplazioni meccaniche e pneumatiche –

Da Viadellebelledonne

Le scritture naturali di Pier Luigi Bacchini – Contemplazioni meccaniche e pneumatiche –
Primo quarto

Nella mia vita ho parlato con vecchi
vissuti in altre lune. E cammino col bastone
appartenuto ad un altro.

Quest’uomo che mi cammina al fianco con il suo bastone,
e mi trasmette esuberanze,
era selvaggio, e mi ha portato un tavolino tondo
per rendermi più agevole la scrittura.
Non sapeva che questa antichità di parole
si scrive sopra l’erba, e morendo ogni volta,
come amando.
Ora, benchè vitale e amante di cibi
e d’irruenze amorose
e ricco d’ire ( e acuto
come questa punta ), è silenzioso nella sua tomba.

Le scritture naturali di Pier Luigi Bacchini – Contemplazioni meccaniche e pneumatiche –

Giardino rinchiuso

Tutte queste foglie. E l’albero di sambuco ricco di sensi.
Piovaschi.
Quando il sambuco si bagna, profuma intensamente.
Primordiali verdi. Oh, nella mia vita
ho conosciuto donne e uomini
ma anche dèi.
Ho parlato
e mi rispondevano. E’ difficile : se parlano
sembra sempre che dicano altro.
Intermediari?

Alcuni
parlavano attraverso foglie rosse
nascoste da altre foglie
con nervature molto evidenti. Senza nome. Foglie
assai vaste,
bacate, orride. Toccavano terra.
E’ difficile amarli.

Talvolta dànno sensazioni felici, anche sensuali.
Certi massi, riversi, avevano un pube verde,
di musco. Statue. Fantasticato molto, con interferenze culturali
di dèi pagani e un poco d’Oriente.
Non si sa, non ci si può credere.
Ma li ho pensati spesso, anche nelle zone aride,
o sopra le distese d’acqua.

Le scritture naturali di Pier Luigi Bacchini – Contemplazioni meccaniche e pneumatiche –

Insetto

Ho paura dei Lepidotteri. Di queste dimensioni,
senza striature, macchie.
Ali polverose. Gli uomini trasportano sulle navi
anche farfalle. Come sorci
nelle stive, anche virus. Ve ne sono alcune
con leggerezze nipponiche. Disegni asiatici
molto delicati, con colorazioni mimetiche,
e riflessi metallici come prismi. Davvero mirabili.
Non ne ho mai viste vive, soltanto nelle collezioni
o negli armadi scolastici, senza niente di mortuario.
Ma se un loro rappresentante gigantesco mi assalisse,
uguale a questo,
sulla faccia, il suo velluto di borotalco
sporco, morbido, giù per il collo…

Dopo era sparito. Forse erano specie di membrane,
organi primordiali
lo erano, un abbandono floscio
in quella sua immobilità sul muro.
Ma non era una nottola,
una volta mi ha preso tra i capelli
e si è districata subito, sbattendo nello specchio
sul camino. La riconosco. Fa parte dei Chirotteri.
Ali dal battito ellittico. E molto altri ci circonda

come i campi magnetici, l’umidità,
che ci fa cambiare umore
con litigi in famiglia o con amori improvvisi.
Malattie latenti
percezioni inconsce. La mia vita in campagna
ha momenti di spavento. Ma dovevo guardare meglio
- il parpaglione, chissà, proveniva dall’Australia,
da paesi caldi, nelle stive degli aerei.
E poi quei musetti di mammiferi
sono di una perfezione medievale: bisogna osservarli riprodotti
nei disegni simmetrici e comparati
delle depravazioni,
o nei musei solitari. La natura si maschera,
trattiene i suoi segreti,
ma certi insetti in ingrandimento li palesano.

( da : Contemplazioni meccaniche e pneumatiche – Ed.Lo Specchio 2005)
***

Pier Luigi Bacchini è nato a Parma nel 1927.
Attualmente vive in campagna, nei pressi di Medesano.

Bibliografia:

Dal silenzio d’un nulla, Milano, Schwarz, 1954
Canti familiari:poesie, Roma, De Luca, 1968
Distanze, fioriture, Parma, La Pilotta, 1981
Visi e foglie, Milano, Garzanti, 1993
Scritture vegetali, Milano, Mondadori, 1999
L’ultima passeggiata (romanzo), Parma, Monte Università Parma Editore, 2003
Cerchi d’acqua: haiku, Milano, Garzanti, 2003
Contemplazioni meccaniche e pneumatiche, Milano, Mondadori, 2005



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