Le sculture pagane nel Museo del Vaticano

Curiosa è l’abitudine di conservare e preseravere l’arte di ciò che resta di epoche e civilizzazioni perdute. Mentre la chiesa smontava le pietre del Foro Romano e Il Colosseo per utilizzarle come materiale di costruzione di nuovi edifici, ora invece si conservano gelosamente.Prova di ciò è l’importante mostra di scultura pagana (appartenente al gruppo dell’antico impero Romano e periodi anteriori come quello etrusco) che si può osservare nei Musei Vaticani di Roma.

Ovviamente il Vaticano, questa piccola nazione governata dalla Chiesa e il cui capo di stato è il Papa, ha a disposizione 44 ettari di terreno da visitare. Percorso imprescindibile per la sua grandiosità, magnificenza e importanza storica, indipendentemete dalle credenze di ognuno, è San Pietro (soprattutto la cupola e le impattanti viste dalla stessa) e i Musei Vaticani.

Risultato di questa capacità collezionista dei diversi Papi è uno dei complessi museali più importanti al mondo, i Musei Vaticani ,che includono anche Cappella Sistina e la Loggia di Raffaello, uniti dai pati (Cortile del Belvedere, Cortile Ottogonale…), impressionanti scale e rampe (la tanto fotografata di Giuseppe Momo, Scala del Bramante, Scala di Simonetti…) e gallerie coperte (di Raffaello, Lapidaria, degli Arazzi…) dove brillano le diverse opere antiche.

Ed è nel Palazzo Balverde, fatto su commissione di Papa Innocenzo VIII dove si espongono le sculture(di origine,contenuto e forma) pagane che sono state scoperte in scavi realizzati su tutto il territorio italiano nel XV secolo. Anche se si trovano in buono stato di conservazione, praticamente tutte sono giunte con qualcosa di rotto (un naso, piede,braccio), cosa che ci affascina ancora di più suscitanto sensibilità e passione.

Un viaggiatore che entra nello spazio dei Musei Vaticani non può andare via senza visitare al meno l’ Apolo di Belvedere ed il gruppo scultorico Laocoonte. Il primo è una copia romana di un originale greco (dato che la Grecia era la fonte di cultura e ispirazione dell’antica Roma) ed il secondo è una scultura in marmo che rappresenta il momento in cui il sacerdote troiano Laocoonte e i suoi figli sono attaccati da un serpente. Proviene da Rodas e data l’anno 50 d.c. Anche se il complesso scultorico, per la sua forza,drammatismo e composizione è stato studiato da ricercatori di varie scuole, bisogna vederlo sotto la luce della psicanalisi. Laocoonte si ritorce dal dolore, nell’intento di salvare i suoi figli,morso da un serpente,simbolo della conoscenza incosciente ed esoterica (truffato dai comuni mortali). Il sacerdote rappresenta lo sforzo umano di conoscere l’occulto disponibile solo per coloro che sanno vedere oltre le apparenze.

Candela Vizcaíno

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Tradotto da: cl
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