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Le serie tv degli anni novanta pro Family Day

Creato il 17 febbraio 2016 da Signorponza @signorponza

Poche cose ci hanno segnato nel profondo durante l'adolescenza vissuta negli anni novanta: i torchon ai capelli, le cinture D&G e le Nike Silver. Ora noi tutti un po' ci vergognamo di mostrare le foto di quando eravamo ragazzini, ma allora ci sentivamo veramente fichi. Se c'è invece una cosa della quale noi vissuti negli anni novanta andiamo davvero fieri, è il fatto di aver visto, rivisto e stravisto alcune delle serie tv più belle EVER.

Quando ho iniziato a stilare un elenco di tutte le serie tv più amate, mi sono accorta che i volpini furbini degli autori - all'epoca - vollero lanciare un messaggio forte e chiaro su tematiche che poi sarebbero diventate di prepotente attualità quasi trent'anni dopo (perlomeno qui da noi, nella terra del progresso). Durante quei venti o quaranta minuti, infatti, è possibile scorgere messaggi poco velati su come gli autori vedessero la famiglia e su come lasciassero passare il concetto di "miglior assembramento di persone con cui vivere". Sono riuscita a suddividere alcune tra le più importanti serie TV sulla base di due filoni: le serie tv pro #familyday e quelle pro #svegliaitalia.

In questo post, con la benedizione di Adinolfi, vorrei ricordare le prime, ovvero:

Le serie tv pro #familyday

Otto sotto un tetto

Le serie tv degli anni novanta pro Family Day

Uno dei miei telefilm prefe di sempre, racconta delle avventure della famiglia Winslow e del vicino di casa Steve Urkel, un simpatico pasticcione sempre lì lì per calpestare la linea del TI RIEMPIREI DI CEFFONI SE FOSSI MIO FIGLIO. Gli autori hanno creato un nucleo familiare talmente tradizionale e perfetto da risultare artefatto: la famiglia Winslow vive infatti serenamente nonostante sotto lo stesso tetto vi siano, oltre a Carl e la moglie Harriet, i figli Edward, Laura e Judith, la madre Estelle, la cognata Rachel e il nipote Richard. Già al pensiero della madre in casa con la moglie la mente vacilla, eppure la serie tv scorre in un tripudio di zucchero e armonia.

La tata

Le serie tv degli anni novanta pro Family Day

Attenzione, perchè questa serie TV potrebbe sembrare lontana da quanto approvato da Formigoni, ma in realtà "La Tata" strizza l'occhio alla famiglia tradizionale. Pensateci: il signor Sheffield è vedovo, quindi assolutamente legittimato a ricreare un nuovo nucleo famigliare con una nuova donna. Egli è probo e ligio ai suoi istinti animaleschi, tanto che ci impiega circa sei stagioni per mollarlo a Tata Francesca. Oltretutto, si congiungono carnalmente solo DOPO il matrimonio. Tutto è bene quel che finisce Costanza Miriano.

Genitori in blue Jeans

Le serie tv degli anni novanta pro Family Day

Siamo nel paradiso della famiglia tradizionale: Jason e Maggie, i genitori, hanno tre figli: Mike, Carol e Ben. Tutto questo poteva forse essere abbastanza? Perchè non aggiungere un altro bambino alla famiglia, dopotutto dove si mangia in cinque si mangia anche in sei, no? E qui gli autori decidono di alzare il livello di pietismo e SBAM!, buttarci dentro un bambino adottato. Ma non un bambino qualunque, nossignori, un bambino adottato e socialmente problematico. I cardinali applaudono, specialmente dopo aver visto un giovane Leonardo Di Caprio.

Seventh Heaven - Settimo Cielo
Le serie tv degli anni novanta pro Family Day

Livelli di #famigliatradizionale al massimo, in questo telefilm in cui, non solo vige l'armonia tra fratelli evidentemente figli di padri diversi, ma c'è anche la variabile del padre-reverendo. Che bomber gli autori, fede e chiesa e tradizione e rispetto di tutti e amore coniugale e filiale si mescolano in una serie di puntate che sanno di zucchero ai limiti del diabete. Detto ciò, io li amavo, ho visto tutti gli episodi (almeno fino a quando Lucy aveva la faccia ancora di dimensioni accettabili. Poi, nel momento in cui ha iniziato ad assomigliare a una biglia, ho mollato il colpo).

Tutti amano Raymond

Le serie tv degli anni novanta pro Family Day

Serie tv sconosciuta ai più, abbastanza amata da tutti gli allora teenager senza vere alternative e troppo spaventati dalla prospettiva delle canne. Il telefilm narra di una famiglia composta da Ray Barone, la moglie Debra e i loro tre figli. Anche in questo caso, la famiglia riesce a tollerare di buon grado l'ingerenza della famiglia di lui, sempre presente e invadente. In una famiglia vera, la suocera sarebbe fitita nel Gratì Ariete e spolverata sulla pasta cacio e pepe dopo circa trenta minuti.

E voi quale telefilm a sostegno del #familiday avete nel cuore? Via al televoto!

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