Il fumo ormai lo sappiamo da anni produce moltissimi effetti negativi, rovina i denti, fa male ai polmoni, vasi sanguigni, cuore, può produrre tumori, invecchia la pelle e secondo le ricerche degli ultimi anni favorisce anche la psoriasi. Non ci sono ovviamente prove inconfutabili a questa tesi ma le ricerche ormai sono tantissime e se tutte sono giunte alle stesse conclusioni forse è proprio vero che le sigarette incentivano le malattie della pelle. I primi a segnalare un’associazione tra fumo e psoriasi furono i norvegesi, a metà degli anni ottanta, dopo gli italiani trovarono una relazione tra il numero di sigarette fumate ogni giorno e la probabilità di andare incontro alla malattia, infine un ulteriore conferma epidemiologica venne dal grande Nurses’ Health Study: su quasi 80.000 infermiere americane, quelle dedite a questa cattiva abitudine all’inizio dell’indagine avevano un rischio di sviluppare la malattia della pelle negli anni successivi che cresceva col numero di sigarette quotidiane. Adesso dopo anni, anche i ricercatori statunitensi sul British Journal of Dermatology hanno parlato del rapporto psoriasi e fumo.
Ovviamente una volta smesso di fumare questa incidenza diminuisce di molto, anche se ci vogliono molti anni: «Il rischio tornava quello di chi non aveva mai fumato solo dopo vent’anni dopo l’ultima sigaretta» spiega April W. Armstrong, dell’Università di Harvard, «ma risultava aumentato anche in chi era esposto soltanto al fumo passivo». I radicali liberi sono la causa principale della psoriasi e il fumo incentiva la loro presenza nel corpo e il fisico non fa in tempo a neutralizzarle con gli antiossidanti. «E in effetti – prosegue Armstrong – nella pelle di questi pazienti si trovano livelli superiori alla norma di radicali liberi e viceversa inferiori alla media di antiossidanti»