A gennaio le sofferenze bancarie sono salite a 160 miliardi di euro.
Lo ha reso Bankitalia nel Supplemento al Bollettino Statistico pubblicato oggi.
Da Reuters:
MILANO, 10 marzo (Reuters) - Registra una lieve frenata a gennaio il trend di crescita delle sofferenze delle banche italiane, elemento che si accompagna a una tenue riduzione del ritmo di contrazione dei prestiti al settore privato.
E' quanto emerge dall'ultimo documento sulle 'principali voci dei bilanci bancari' pubblicato questa mattina da Bankitalia.
Secondo i dati diffusi stamane da Via Nazionale, nel primo mese del 2014 il tasso di crescita delle sofferenze è risultato pari al 24,5% annuo in leggero ribasso dal +24,7% di dicembre.
In termini assoluti, le sofferenze a gennaio sono salite a 160,4 miliardi di euro, contro i 155,9 miliardi del mese precedente.
Secondo l'Abi, l'Associazione delle banche italiane, le sofferenze dovrebbero continuare ad aumentare superando quota 190 miliardi di euro nel 2015, anche se l'economia sta lentamente tornando a crescere.
Il tema delle sofferenze sta diventando centrale con l'avvio della vasto esame dei bilanci bancari da parte della Banca centrale europea, tanto che la stessa Banca d'Italia ha suggerito la messa a punto di una 'bad bank', concedendo garanzie pubbliche agli istituti che si mettono insieme per risolvere il problema.
PRESTITI A SETTORE PRIVATO FRENANO DISCESA
Restano in discesa, sebbene il ritmo di caduta si riduca leggermente, i prestiti bancari al settore privato, con un -3,5% annuo dopo -3,7% del mese precedente.
Nel dettaglio i prestiti alle imprese (non finanziarie) hanno visto una contrazione del 5% (dopo il -5,2% di dicembre) mentre il ritmo di contrazione dei finanziamenti alle famiglie è rimasto stabile a -1,3%.
Su fronte dei tassi d'interesse, lieve rialzo per quelli sui nuovi prestiti alle società non finanziarie di importo fino a 1 milione di euro, che salgono al 4,40% dal 4,36% nel mese precedente).
Il costo dei finanziamenti di importo superiore al milione registra una piccola flessione, al 2,80% dal 2,82% di dicembre.
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