La Donna Angelicata, quella a cui i poeti del Dolce Stil Novo e tutta la drammatica tiritera dell’Amor cortese dedicarono fiumi di versi e canzoni (vedi Dante e Petrarca per dire solo dei più noti) ecco quella donna lì, per cui il Poeta o il cavaliere poteva vivere e morire, valeva meno del castello o del palazzo in cui viveva…figuriamoci se la disgraziata poteva preoccuparsi di porgere inviti a questo o a quello, già è grasso che cola se sopravviveva a parti, malattie, guerre e mariti violenti. Però come decorazione funzionava benissimo! Cosa sarebbe il famoso ciclo di arazzi che raffigurano La Dama con l’Unicorno, senza la dama a far bella mostra di sé. Alle donne era precluso lo studio, ricevevano una rigida formazione cristiana e certo si occupavano della casa e dei figli e se erano di origine nobile o aristocratica (e non potevano convolare a giuste nozze), entravano in convento!
Sapevano cucire e ricamare, ma a parte qualche raro caso già durante il Medio Evo, dobbiamo aspettare il Rinascimento per avere le prime pittrici, poetesse ed intellettuali riconosciute universalmente. La grande Beatrice d’Este, la pittrice Artemisia Gentileschi e la poetessa Vittoria Colonna sono tra gli esempi più fulgidi di come le donne riuscirono a ritagliarsi un ruolo di primo piano in un’epoca dominata dagli uomini.Fuanche grazie a loro se cominciarono a nascere quei circoli culturali che, prima nelle corti dei sontuosi palazzi signorili, poi nelle lussuose abitazionidi donne nobili o aristocratiche, finiranno con lo spopolare come i salotti più ambiti dagli intellettuali, dai politici e dagli artisti più in voga del tempo e…tutti rigorosamente uomini!!!

Nel prossimo post vi racconterò di come le donne, tra sei e settecento si impossessarono della casa e della cucina. Ma questa è un’ altra storia!A presto…Linda.






