Editore: Neri Pozza
Pagine: 363
Euro: 17,00
Questo romanzo è stato una piacevole lettura, partita con poche aspettative e terminata con un senso di soddisfazione, il che non è tanto scontato ultimamente!
Ho amato in particolare due cose: una è il richiamo frequente e costante alla lettura in generale e a Shakespeare; la seconda cosa, la trama "antieroica", in cui i personaggi sono tutt'altro che infallibili e perfetti.
La famiglia Andreas è una famiglia eccentrica: una madre sempre tra le nuvole e un padre che comunica attraverso i versi shakespeariani, lasciando all'interlocutore il compito di decifrare il significato nascosto in essi. Le tre figlie non potevano che crescere in modo alquanto particolare: provano indubbiamente un fortissimo affetto reciproco, ma hanno anche bisogno di emanciparsi e sentirsi speciali come individui e non solo come parte di un trio: questo le porterà ad allontanarsi e a perseguire ciascuna un obiettivo diverso: Rose, la maggiore, si sente indispensabile e rimane a assistere i genitori, temendo che l'intera casa potrebbe andare in rovina senza di lei; Bean, all'opposto, lascia la cittadina d'origine per folleggiare senza limiti nella favolosa New York ; Cordy, infine, vagabonda da un luogo all'altro con pochissimi soldi e ancor meno piani per il futuro.
Il tumore che affligge la madre diventa il pretesto, quantomai provvidenziale, per riunire ancora una volta la famiglia e mettere le sorelle di fronte ai loro più terribili fantasmi.
La caratterizzazione dei personaggi è davvero ben fatta, ho amato tantissimo le parti introspettive in cui ognuna di loro si analizza e cerca di far chiarezza dentro di sé, le ho trovate molto realistiche e precise, quasi fossero persone a me vicine.
Altra particolarità del romanzo è il punto di vista: ogni capitolo è raccontato da una delle tre sorelle, senza che però ci venga mai svelata l'identità, come se fossimo davanti a un racconto collettivo. Il tutto non risulta però né confusionario né artificioso, il che mi sembra indice di una grande padronanza stilistica dell'autrice (questo è il suo romanzo di esordio!).
Mi sono proprio affezionata a questa famiglia, forse anche per il fatto che sono dei veri lettori: spesso capita che nei romanzi vengano descritti i personaggi come veri appassionati di libri, ma poi, durante la lettura non li trovi mai con un libro in mano, il che mi indispettisce parecchio. Qui invece, se le ragazze sono in casa, o hanno un momento libero, tirano fuori il libro che stanno leggendo e si estraniano dal mondo! *_* Ohhh, come non possiamo non rispecchiarci in loro?!?!
Forse la cosa meno realistica è il lieto fine assolutamente positivo per tutti, ma in fondo è piacevole leggere qualche volta un libro con un epilogo felice e definitivo, il classico Happy Ending dei film romantici!
Il mio voto per questo libro è un bel 7,5 su 10