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Le Sorelle Kermesse presentano Sanremo Story

Creato il 18 febbraio 2014 da Signorponza @signorponza

Sanremo 2014 Logo

Ormai mancano poche ore all’Evento. Questa sera comincerà l’edizione 2014 del Festival di Sanremo, ossia la numero 64.

Se volete divertirvi a commentare e soprattutto valutare severamente insieme a noi le canzoni in gara, i cantanti, il loro look e la loro capacità di “arrivarci”, abbiamo preparato per voi una griglia di valutazione che si scarica CLICCANDO QUI.

Tornando a noi, visto che ci sarà presto un nuovo Governo, vorrei suggerire al nuovo Ministro dell’Istruzione di inserire nei programmi scolastici l’insegnamento del Festival. Nessun altro evento nel nostro Paese ha saputo infatti raccontare così bene l’ultimo secolo di storia italiana, i suoi costumi e i cambiamenti della sua società.

E siccome le Sorelle Kermesse si sentivano un po’ storiche e un po’ antropologhe, abbiamo pensato di prepararci alla partenza del Festival ripercorrendo le canzoni e le esibizioni che più ci sono rimaste nel cuore.

Annabelle Bronstein: Marina ReiUn inverno da baciare (1999)

La canzone di San Remo che mi piace di più e mi rappresenta è sicuramente “Un Inverno da baciare” di Marina Rei. Ovviamente è stato difficile arrivare a questa conclusione, infatti tutti avrete dato per scontato che avrei preferito le Lollipop… In realtà questa canzone è stata performata con un mood ben specifico e anche il video che l’accompagna è inusuale sia per il Festival che per un’artista italiana in generale. Mi piace molto il testo e quello che dice Marina, una richiesta di attenzioni quasi morbosa, necessaria nell’inverno freddo sì, ma da baciare.

Ariel: Matia BazarVacanze Romane (1983)

Ho sempre trovato incredibili le qualità canore di Antonella Ruggiero che anche in questa canzone si fanno sentire forte e chiaro come tra le più grandi della storia sanremese. Nonostante io sia della generazione musicale degli anni ’00, e le tette di Beyoncé siano sempre nei miei pensieri, riesco ancora a godermi certe sonorità un po’ tanghesche che ci fanno un po’ tutti sentire molto ballerini. E poi, voglio dire, Roma è la mia mamma.

Chiara Ferraglia: GazosaStai con me forever (2001)

Che fine hanno fatto i Gazosa? Per capire che qualcuno è stato sepolto nel dimenticatoio, il mio parametro è una rapida ricerca sull’internèt: se una delle prime pagine è l’archivio storico online del Corriere della Sera, significa che sei spacciato. Con buona pace di Caterina Caselli, che si sta ancora domandando come diavolo le fosse venuto in mente di metterli sotto contratto, il gruppo che si presentò a Sanremo nel 2001 con “Stai con me (forever)” non andò molto oltre. Ma la loro esibizione rimane comunque qualcosa di oggettivamente epocale. Da allora, i gruppi giovani hanno capito almeno tre cose: di non avere tutti – maschi e femmine indistintamente all’interno del gruppo – lo stesso taglio di capelli; di non arrivare sul palco come se si fosse appena usciti dall’oratorio; di non accettare di cantare testi tipo “bimba che correva, colorandosi di blu”. Ma al di là di queste piccole ingenuità, la loro esibizione e, soprattutto, la loro seconda hit, in qualche modo precorritrice del futuro con il visionario titolo “www.mi piaci tu”, rimangono un rimando ineliminabile ogni qualvolta sento il termine “Sanremo”.

Emily ValentineDovevo dirti molte cose (2005)

Io scelgo i Velvet con “Dovevo dirti molte cose”, brano presentato a Sanremo nel 2005. Non ho seguito quel Festivàl perché ero in Erasmus come le pazze, ma i Velvet mi sono sempre stati simpatici e amo tanto questo brano che ha un crescendo drammatico che mi conquista ogni volta.

Fabry: ArisaLa notte (2012)

Il brano che ho scelto quest’anno è “La notte” di Arisa, secondo arrivato al Festival di un paio d’anni fa. È una canzone che chiama le lacrime fin dalle prime note ed io, che piango anche quando vedo i cani scodinzolare, ogni volta che la ascolto mi faccio investire da uno tsunami di depressione. La notte parla degli amori finiti e dei conti che ti trovi a fare quando non ti rimane niente tra le mani, e si sa che io sui grandi amori finiti ci ho costruito la vita. Vorrei dedicare questa bellissima canzone a tutti quelli che hanno paura di innamorarsi, quelli che hanno sofferto e che si sono fatti demolire il cuore. Per tutti quelli che sanno che comunque vada ne vale la pena, sempre. ”L’amore può allontanarci, la vita continuerà.”

Filodrama: Cattivi pensieriQuello che sento (1997)

Gruppo oserei dire fondamentale degli anni ’90 nonché la risposta italiana ai Garbage che non osate contraddirmi proprio. “Quello che sento” è una delle canzoni più squisitamente pop di quell’epoca (quindi avanguardia pura per l’Italia): Cinzia Farolfi (sorella del dj) ha una voce ancora oggi modernissima. Capolavoro mai troppo apprezzato.

Ilalicious: Massimo RanieriPerdere l’amore (1988)

La mia canzone preferita del Festivàl è “Perdere l’amore”, vincitrice nel 1988, l’anno della mia nascita. Io lo reputo un po’ un segno del destino. Non vi dico quante volte ho ascoltato questa canzone nei momenti più tristi, così per tirarmi su di morale. Poi beh, io a Massimo Ranieri voglio benissimo, perché è sempre molto drammatico in tutte le sue esternazioni. Trovo che sia un uomo meraviglioso e sogno di andare a un suo concerto per lanciargli il reggiseno sul palco.

Leone Lewis: Laura PausiniLa solitudine (1993)

La mia scelta tra le hit sanremesi è tanto ovvia quanto vera e sentita. Nel 1993 avevo appena compiuto 7 anni (perchè essendo nato a metà febbraio il mio compleanno capita spesso nella settimana festivaliera), facevo la prima elementare ed ero già un appassionato di tv. Ecco, nel ’93 c’era a Sanremo Lorella Cuccarini, che per me era l’emblema della bellezza assoluta, e la canzone simbolo di quell’edizione è quella che ho scelto: “La solitudine”, cantata da una giovane contadina a cui piace cantare, cassso. Di questa canzone ricordo che mi piaceva così tanto che me l’ero trascritta su tutti i quaderni (e avevo imparato a scrivere da poco). Da quel febbraio 1993 ad oggi quella canzone è stata il mantra della mia vita forever alone.

Matteowolk:  Marcella Bella – Dopo la tempesta (1988)

Ciao Signorponza, ciao amici telespettatori, eccomi qui fuori dal teatro Ariston con la mia pelliccia di visone come la peggio Paola Saluzzi. L’anno scorso scelsi “Senza Pietà” di Anna Oxa, quest’anno è invece il turno di Marcella Bella e della sua hit “Dopo la tempesta”, direttamente da Sanremo 1988. Che dire: a parte il vestito rosso f(e)rocissimo, a parte il fatto che Marcella durante quel festival cantò come una cagna causa febbre a 40, questa canzone è a dir poco un capolavoro. Ci sono molto legato poiché al Plastic la mettono ogni sabato e ogni volta che l’ascolto l’associo a tantissime belle serate passate in compagnia di gente a cui voglio bene! Grazie Marcella!

Signor Ponza: Loredana Bertè & Gigi D’Alessio feat. Get Far Fargetta – Respirare (Remix)

Uno dei duetti più improbabili della storia del Festivàl, che ci ha regalato una delle canzoni più trash di sempre. Soprattutto nella versione remix a cura di Get Far Fargetta. Apprezzo particolarmente questa esibizione perché, a parte il palese playback ai limiti del regolamento (con annesse polemiche), ho adorato molto la scelta di buttare tutto in caciara e fare più casino possibile per cercare di distrarre l’attenzione dall’imbarazzante lip sync dei protagonisti. Avrei amato anche una telecamera fissa sui volti delle prime file della platea dell’Ariston.

Wannabefre: L’aura – Irraggiungibile (2006)

A parte che adoro la sua voce, trovo il suo stile un mix tra Meg-Fiera di Senigallia-ragazza coi cani-giappo addicted. Un bel miscuglio, che si fonde con una voce stupenda e assolutamente incapace di articolare le parole in modo chiaro. Non ho messo altre canzoni da frociarola che tanto ho il sospetta che la redazione le tirerà comunque fuori.

Ora che abbiamo riscaldato i motori non ci resta che darvi appuntamento questa sera, ricordandovi l’hashtag per commentare il Festival di Sanremo con noi e comparire nel post che sarà online a partire dalle 20:30 di questa sera: #SorelleKermesse.

Nell’attesa, potete consumarvi le orecchie su Spotify ascoltando le nostre playlist pubbliche a tema con le canzoni più belle della storia di Sanremo (comprese quelle del post di oggi e dello scorso anno) e le canzoni della scorsa edizione.

Quali sono invece le vostre canzoni del cuore? Fatecelo sapere nei commenti, che siamo pronti a scannarci per decidere quale sia la più bella in assoluto.

[Non dimenticatevi di scaricare e stampare la griglia di valutazione di Sanremo 2014 delle Sorelle Kermesse]

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Il post Le Sorelle Kermesse presentano Sanremo Story, scritto da Signor Ponza, appartiene al blog Così è (se vi pare).


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