Zygmunt Bauman non ama i giri di parole, la frasi abbellite per aggiudicarsi il consenso del grande pubblico, no, il noto pensatore va dritto al punto, senza cercare di ingannare il suo lettore. Le sorgenti del male, Ed. Erickson 2013, rappresenta, a mio avviso, uno di quei volumi da tenere sempre a portata di mano, in borsa, sulla scrivania, magari tra i libri in cucina, perché in qualsiasi momento si desideri approfondire un concetto, un pensiero, anche se letto e riletto, la lucida analisi di Bauman riesce a catapultarci nella realtà, senza falsi miti, eccessi di buonismo, o superficiali valutazioni.
Il male esiste, probabilmente lo potremmo definire un virus dormiente presente in ognuno di noi, altrimenti non riusciremmo a spiegare le atrocità commesse, e successivamente giustificate e accettate, dal genere umano contro il genere umano stesso. In barba a ogni ragionamento e cornice di moralismo, tendiamo a dimenticare e accettare il troppo. Le stragi, le due bombe atomiche, gli ordini eseguiti in quanto tali.
La storia ci insegna che il vicino, il buon vicino, quello che rispetta tutte le regole del condominio, può un giorno diventare un mostro. Come possiamo valutare una simile realtà? Come possiamo accettare di essere potenziali mostri a nostra volta? E con quale scusa giustifichiamo e dimentichiamo le atrocità compiute in nome del progresso, di una nazione, di una tanto acclamata pace? Secondo Bauman alcune condizioni risvegliano il male, e inoltre: La ripetizione di una violenza è non solo possibile ma probabile.
Giustifichiamo il male, lo riteniamo una scommessa scientifica, il male minore, poiché:
Le atrocità non si autocondannano e non si autodistruggono. Al contrario si autoriproducono.
Le sorgenti del male non è un libro facile, Bauman impone un’analisi fredda, difficile da accettare, un pensiero limpido e lucido che va oltre all’idea di umanità fino ad oggi concepita. Noi siamo il male, è il bene la reale eccezione.
Assoggettati come siamo, per natura o addestramento, a cercare di trovare la via più breve verso l’obiettivo che perseguiamo e crediamo meriti di essere perseguito, le “sventure” (e in particolare le sventure sofferte da altri) non ci appaiono come un prezzo eccessivamente alto da pagare per abbreviare il percorso, tagliare i costi e aumentare gli effetti.
Un libro da leggere, studiare, sottolineare, fare proprio, capire e divulgare.
Titolo: Le sorgenti del male
Autore: Zygmunt Bauman
Traduttore: Riccardo Mazzeo
Editore: Erickson
Anno: 2013
Prezzo: Euro 10,00