Alcuni vasi in bronzo trovati nel pozzo di Cetamura del Chianti
(Foto: Florida State University)
Gli oggetti ritrovati sono in bronzo, argento, piombo e ferro ed sono accompagnati da ceramiche e resti organici. Tra i reperti di maggiore interesse vi sono vasi di bronzo di epoca etrusca, quasi 500 semi di uva ed una quantità enorme di legno. I vasi recuperati hanno forme e dimensioni diverse e sono quasi tutti decorati. Erano utilizzati per estrarre l'acqua dal pozzo che aveva una profondità di 105 metri.
Uno dei vasi è, in realtà, un contenitore per vino finemente lavorato e decorato con la raffigurazione del mostro marino Scilla. Gli archeologi sperano che questi reperti possano segnare un passo in avanti per la conoscenza della storia del vino in Toscana. Ora i reperti organici in essi contenuti dovranno essere analizzati al Carbonio 14.
I reperti in legno finora identificati sono spatole, cucchiai, bobine. Questi ed altri reperti quali le ossa di vari animali (uccelli e corna di cervo lavorati e no) suggeriscono che Cetamura era considerato un luogo sacro, al tempo degli Etruschi. Offerte alle divinità sono state trovate sotto forma di centinaia di tazze votive in miniatura e monete in argento nonché numerosi astragali.
Il pozzo, scavato nella roccia arenaria, ha tre livelli principali: medioevale, romano (fine I secolo a.C. - inizio I secolo d.C.) ed etrusco (III-II secolo a.C.). Il pozzo non era alimentato da una sorgente ma dall'acqua che filtrava attraverso l'arenaria.