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C'era ben poco da festeggiare. Sondaggi negativi, polemiche interne e un candidato al Cancellierato sempre più solo. Eppure questo fine settimana il Partito Socialdemocratico Tedesco (SPD) ha celebrato i suoi 150 anni e inaugurato la fase finale della campagna elettorale. Tra ben 700 artisti che si sono alternati sugli spalti, concerti, birre, currywurst, pizze, propaganda elettorale del partito e stand informativi dei principali sindacati tedeschi, la zona intorno alla Porta di Brandeburgo è stata bloccata per alcuni giorni con non poche polemiche e qualche disagio per cittadini della capitale tedesca.
A Berlino, sul Viale 17 giugno non c'era soltanto tutto lo stato maggiore della SPD (da Gabriel a Nahles, da Steinmeier a Müntefering fino a Klaus Wowereit in maglietta e jeans), ma anche oltre 300.000 persone che hanno dimostrato di credere ancora nella libertà, nella solidarietà e nella giustizia, i tre capisaldi tradizionali della SPD a cui ha fatto più volte riferimento Peer Steinbrück nel suo discorso davanti alla Porta di Brandeburgo. Proprio l'intervento del candidato della SPD al Cancellierato tedesco è stato il momento più alto e di maggior partecipazione al Deutschlandfest, appunto la festa per 150 anni della SPD a Berlino. In realtà, il compleanno socialdemocratico era stato già festeggiato a Lipsia a maggio ma la coincidenza dell'anniversario con la campagna elettorale è stata sfruttata a dovere dal partito per una grande manifestazione nella capitale. La SPD ha dato un'evidente manifestazione di forza. A dispetto di sondaggi sconfortanti, I suoi valori e i suoi elettori rappresentano ancora una buona parte della società tedesca. Il partito ha dimostrato, almeno apparentemente, una compattezza messa a dura prova dalle ultime iniziative di Sigmar Gabriel (che sta già programmando il dopo-elezioni visti i dati deludenti dei sondaggi) e di Franz Müntefering, che ha criticato la strategia elettorale del partito. "Le campagne elettorali si decidono sempre nelle ultime settimane. La SPD deve ritrovare l'entusiasmo di fare campagna elettorale" ha commentato Heribert Prantl sulla Süddeutsche Zeitung. Lo stesso Steinbrück nel suo discorso ha parlato chiaro ai cittadini tedeschi: "siete voi ad avere la possibilità di contribuire a creare una società in cui ci sia più libertà, solidarietà e giustizia sociale. Avete il diritto di voto, utilizzatelo!" Del resto, è stata anche Andrea Nahles a spiegare che l'obiettivo della SPD per ridurre lo svantaggio di circa 15 punti sulla CDU o di fare in modo che l'alleanza con i Verdi possa ottenere la maggioranza dei seggi, è di portare al voto numerosi cittadini che si sono astenuti nel 2009, anno in cui l'affluenza tocco il minimo storico (73 per cento). Che la partita non è assolutamente chiusa l'ha anche detto Angela Merkel in un’intervista alla Frankfurter Allgemeine Zeitung di sabato (in italiano su Repubblica di domenica). La Cancelliera non ha escluso l’ipotesi di una Grande Coalizione per la quale, tuttavia, oggi non firmerebbe. Chiunque vincerà lo farà per pochi voti. Se non è certo in discussione che la CDU/CSU sarà il primo partito è anche vero che Merkel teme uno scenario in cui si ripresenti il rapporto di forza delle ultime elezioni regionali in Bassa Sassonia dove SPD e Verdi insieme hanno ottenuto una maggioranza di un solo seggio, nonostante la CDU si sia confermata primo partito. La festa per i 150 anni del Partito Socialdemocratico tedesco non poteva ricadere in un periodo migliore e la SPD l'ha utilizzata al meglio. Dopo le polemiche delle ultime settimane per la campagna negativa della SPD contro Angela Merkel, Peer Steinbrück non ha mai nominato il nome della sua avversaria e ha solo spiegato la sua idea di società: dalla lotta ai neo-nazi alla parità tra uomini e donne sul lavoro, dalla costruzione di un Paese in cui ognuno possa realizzare le proprie aspirazioni alla responsabilità della Germania in Europa che si deve trasformare in maggiore solidarietà perché dopo la seconda guerra mondiale la Repubblica Federale si è ripresa anche grazie all'aiuto dei Paesi che oggi sono in difficoltà. Steinbrück ha anche detto di volere una società in cui la distribuzione della ricchezza sia più equa e giusta. Insomma Steinbrück ha cercato in tutti i modi di presentare un modello di società alternativa a quello proposto dalla Cancelliera: meno attendismo e meno austerità, più intraprendenza, più europeismo e più competenza. Qualche giorno prima del Deutschlandfest, Steinbrück ha anche presentato insieme a Matthias Machnig il suo programma sulla svolta energetica. Un articolato sistema di proposte in dieci punti con cui si vuole contrastare l'aumento dei costi dell'energia. La SPD intende porre fine all'improvvisazione che ha caratterizzato l'abbandono dell'energia nucleare come fonte energetica per provare a rendere l'intero sistema più efficiente e sostenibile attraverso un maggiore controllo da parte dello Stato. Gli sforzi della SPD di recuperare lo svantaggio accumulato negli ultimi mesi, con la falsa partenza di Steinbrück che ha inanellato una serie di gaffes e ironie non sempre riuscite o comprese dal pubblico, non sembra dare ancora i frutti sperati. Secondo il Politbarometer della ZDF la SPD continua a perdere voti (25 per cento) e i Verdi non andrebbero oltre il 13 per cento. Al contrario, la CDU/CSU sarebbe al 41 e avrebbe comunque più voti di SPD e Verdi messi insieme. I liberali sarebbero al 5 per cento e continuano a galleggiare sulla soglia di sbarramento, la Die Linke si assesterebbe all'8 per cento. Ma a non far spegnere la luce della speranza di un recupero della coalizione rosso-verde, il sondaggio rileva anche che circa due terzi dell'elettorato non ha ancora deciso definitivamente per chi votare. Il duello televisivo del 1 settembre tra Herr Steinbrück e Frau Merkel sarà forse l'ultima occasione a disposizione dello sfidante socialdemocratico per cambiare un risultato che oggi sembra scontato. twitter@uvillanilubelli
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