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Le stagioni a Les Tuileries

Da Giovy

Giardino delle Tuileries

Picture by Adrien C @ 500px.com

Parigi è una città che non ha bisogno di certo di pubblicità.
Non so quanti miliardi di post girino sul web a riguardo della Capitale Francese e, per me, è uno di quei luoghi che davvero ho visto parecchie volte.
Ve lo raccontai già in passato: una volta volai a Parigi solo per recuperare un libro e non me ne pentii affatto. 
Ripensando alle giornate Parigine che ho vissuto, ce n'è stata soltanto una che ha seguito il classico modus vivendi del viaggiatore che vuole scoprire ogni cosa.
Quel giorno girai come una matta e alla sera crollai sul letto come una pera cotta.
Se mi chiedessero cosa non vorrei e potrei mai perdermi dell'antica Lutetia, la mia risposta sarebbe certamente duplice.
Non mancherei mai di stare un po' di tempo sul Pont des Arts, a guardare la vita della città che scorre tutta attorno a me.
Non so che ha quel luogo... ma è capace di ipnotizzarmi e tenermi lì, ad osservare lo scorrere deciso della Senna.
La seconda risposta riguarderebbe sicuramente il Jardin des Tuileries con le sue sedie reclinate dipinte di verde.
C'è chi le trova orride, io le trovo oggetti di altri tempi.
E' come se ci fossi affezionata.
I giardini sono stati pensati dalla mente poliedrica di Francesco I, simbolo di un rinascimento francese davvero potente e che sapeva il fatto suo.
Questo luogo ne passò di ogni, in tutte le epoche. Venne rimodernato, furono applicati altri stili e gusti ma rimase sempre un punto di incontro per la città che contava.
Fu anche un luogo molto importante durante la Rivoluzione Francese.
Potrei stare qui ore ad elencarvi quante cose sono successe a Les Tuileries ma non è quello che voglio scrivere oggi.
Questo luogo per me è una sorta di calendario visivo.
Io arrivavo qui, sceglievo la mia sedia verde reclinata, la giravo in modo che guardasse gli alberi e non la fontana e poi mi ci accomodavo.
Da lì avevo la vista su un momento che diventava un incontro tra me e Parigi.
Guardavo la natura dentro la città e ci vedevo il tempo che scorreva.
Una volta le foglie erano piccole e appena nate. Una volta erano verde intenso, simbolo dell'estate.
Poi arrivò quel giorno in cui, in un tardo ottobre, mi misi lì a recuperare il fiato dopo una giornata davvero intensa in giro per la città.
Non so quanto camminai ma quando arrivai lì, sulla mia sedia, tutto si fermò.
Fu la prima volta che conobbi l'autunno a Parigi e lo trovai bellissimo.
Ecco perchè quando qualcuno mi chiede qual è la stagione migliore per vedere la Capitale Francese io rispondo sempre "Ottobre".
Perché porto nel cuore ancora quei colori caldi, capaci di farmi vedere Parigi sotto una luce nuova.
Io vi consiglio di cercare il vostro alloggio a Parigi con All-Paris-Apartments
Fantaviaggiavo un po', poco fa, su questo sito e l'ho trovato fenomenale.
Ho scelto almeno 10 case dove vorrei stare!

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