Il primo contatto che ebbi con Francesca Diotallevi, l'autrice del libro che voglio presentarvi oggi, fu la sua quasi-stroncatura di Lemonade su aNobii. Stroncatura che apprezzai parecchio. Può sembrare strano, ma per un'autrice una critica intelligente può essere più utile di una recensione positiva. E intelligente Francesca lo è di sicuro; ogni tanto, bazzicando su questo blog, vi sarà capitato di leggere qualche suo commento, a firma "Francesca D.". Forse ne avrete notato la decisione nell'esprimersi, la chiarezza dell'esposizione, la cultura dietro ogni frase.
Per cui, immaginatevi la mia acquolina in bocca quando ho scoperto che in questi giorni esce il suo primo libro! E non è un libro come tutti gli altri. Non per me. Perché la trama racchiude tutto ciò che adoro: tempi passati (ambientato a Torino nella seconda metà dell'Ottocento), atmosfera tenebrosa di una ghost story, e il protagonista è un...
...salivazione accresciuta...
dicevo, è un...
...MAGGIORDOMO!
Ebbene sì! Non ho mai postato la lista dei miei libri preferiti, ma al primo posto, parimerito con un'altra decina di romanzi, c'è il meraviglioso "Quel che resta del giorno" di Kazuo Ishiguro (la trasposizione cinematografica è bella quanto il libro). Capite ora il mio entusiasmo?
Una scena del film "Quel che resta del giorno",
tratto dal libro omonimo di Kazuo Ishiguro. A sinistra c'è Mr Stevens,
maggiordomo inglese che sacrifica ogni aspirazione per il lavoro
Quindi ecco. Ora sapete perché non vedo l'ora di leggere questo libro. Intanto, non posso che fare i miei complimenti a Francesca, mettervi il link del suo blog e lasciarvi in compagnia del booktrailer de "Le stanze buie".