Magazine Europa
oggi vi parlo di un argomento che non ha molto a che fare con la Finlandia, con gli indigeni e le loro tradizioni, ma riguarda comunque la mia esperienza in questo freddo paese.
Quando sono partita per Helsinki, ho fatto il grandissimo errore di lasciare il ragazzo in Italia.
"Mi raggiungerà dopo..."
Già immaginavo entrambi in Finlandia, con un buon lavoro, una bella casetta e una bella vita. Tanti sogni, ben poche speranze di realizzarli.
Le storie a distanza non funzionano, la distanza uccide tutto. La cosa brutta è che, quando ero più giovane, avevo già avuto esperienze simili. Si trattava di poche ore di treno ed era già un problema. Siccome l'esperienza insegna (o almeno dovrebbe), mi ero imposta di non vivere più storie del genere.
2500 km di distanza non erano certo stati programmati. Mi sono spesso incolpata per essere venuta qui, ma poi penso che se fossi rimasta in Italia (sicuramente costretta a rinunciare alla carriera di ricercatore), le cose sarebbero potute andare male lo stesso. E allora sì che mi sarei arrabbiata...
Bisogna scegliere. Tutte le scelte hanno lato positivi e negativi. La scelta perfetta non esiste. Scegli una cosa, devi rinunciare a qualcos'altro. Esistono casi in cui uno dei due della coppia va via per qualche anno, poi ritorna nel paese di origine e si sposano. Non oso pensare a quanti problemi e quante crisi durante gli anni di distanza. Anzi, in realtà posso anche pensarci perchè li ho vissuti anche io.
Dunque, se provate a scrivere su google "Storie a distanza", vengono fuori un sacco di esperienze, forum, consigli. Beh vi dico la verità... sono tutte cagate!!! Sono solo tante belle parole. Gli unici commenti con cui concordo sono di questo tipo:
"Non durerà e dopo starai malissimo, purtroppo è così... se poi aggiungi la gelosia.....figurati!Non si vive più, vivi facendo passare i giorni aspettando solo il giorno in cui finalmente vi rivredete".
E' praticamente quello che ho fatto per un anno e mezzo.
"Se sono triste e ho voglia di un bacio non sono capace ad accontentarmi di una webcam o a dover fare 2 ore di macchina…"
Nel mio caso, altro che 2 ore di macchina...
"Non è così facile come lo dipingete..finite le cartoline virtuali, i messaggini, le chiaccherate in cam…quello che resta è sempre quella mancanza enorme di lui…"
"Un consiglio ce l’ho io, lasciarsi! nel 99% dei casi è la miglior soluzione per entrambi!"
"Credo che la relazione a distanza sia da considerarsi come una fase momentanea più o meno lunga e sicuramente non definitiva, non può restare "a distanza" all'infinito, se la storia deve andare avanti prima o poi deve esserci un avvicinamento".
Il problema principale è: ci sarà mai un avvicinamento? Io davvero non so se dopo il dottorato tornerò in Italia. L'ultima volta che sono tornata a casa ho avuto uno shock culturale al contrario. Passata l'euforia iniziale, mi stavo quasi deprimendo. Se non ci fosse stata la famiglia, avrei davvero pensato di anticipare il volo di ritorno a Helsinki.
Ho avuto tanti problemi appena sono arrivata qui, ma da qualche mese sembrano essere passati definitivamente. Il rapporto con gli indigeni è ancora di amore-odio, ma da quando ho iniziato a studiare la loro impossibile lingua, le cose sono migliorate di molto. E sono sempre stata del parere che bisogna sempre migliorarsi, non retrocedere. Se tornassi in Italia, mi sembrerebbe di regredire.
Siamo realisti... può funzionare una relazione vedendosi 2-3 volte l'anno? Mi sento egoista, ho deciso io di venire qui e mi sembra ingiusto che anche lui debba sacrificare la sua vita cercando di mantenere questo rapporto. E' come se ci fosse un filo, che inevitabilmente diventa sempre più sottile e noi tentiamo con tutte le nostre forze di rinforzarlo. Inutilmente, perchè tenderà sempre ad assottigliarsi.
Tutti questi discorsi per darvi un consiglio che mi viene veramente, ma veramente dal cuore: se avete intenzione di partire, partite subito in due. Altrimenti è meglio se non partite.
Saluti da Helsinki.
Simona
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