Le storie a testa in giù di Bernard Friot

Da Ilgiornaledeigiovanilettori

GiGi ha incontrato lo scrittore Bernard Friot alla Fiera del Libro per Ragazzi di Bologna, dove l’autore era invitato per presentare Altre storie a testa in giù, raccolta di racconti ironici e surreali fresca di stampa!

Altre storie a testa in giù, di Bernard Friot, illustrazioni di Silvia Bonanni, traduzione di Rosa Pavone, Editrice Il Castoro 2014, 13,50 euro.

Dopo Il mio mondo a testa in giù, Ricette per racconti a testa in giù (di cui vi parlai qui) e La mia famiglia e altri disastri (consigliatissimo dalla redazione junior di GiGi: visualizzate le recensioni dei lettori qui e qui), la casa editrice Il castoro ha portato in libreria Altre storie a testa in giù, una nuova collezione di histoires pressées, brevissime e sorprendenti, del francese Bernard Friot, autore pluripremiato anche in Italia (premio Andersen 2009, premio Orbil 2012).

Lo spirito ironico e imprevedibile dello scrittore mi sembra ideale per festeggiare con il sorriso sulle labbra questo 1° di aprile!

Pare infatti un riuscito pesce d’aprile quello ordito dai personaggi delle fiabe, che smettono di fare la loro parte nel racconto  Le storie non sono più quelle di una volta.

Illustrazione di Silvia Bonanni

Ed è uno scherzo, e dei più cattivi, quello che combina la pulce al capello biondo, che si vanta di essere un indizio importante sulla scena del crimine, in Storia poliziesca.

Di una astuta bravata è vittima anche la signora Bartolino, che non riesce a smettere di chiamare suo figlio “Fagiolino mio”: ebbene, un giorno si ritrova con un legume al posto del bambino!

Mentre la pestifera bambina Lucrezia Maria De Filippinis riceve da un cameriere il trattamento che si merita, dopo aver rovesciato tutte le portate del pranzo, al suono di “Questo non mi piace”… e il racconto delle stravaganze escogitate dai personaggi del libro potrebbe continuare ancora a lungo!

Che siano racconti fantastici e surreali, che indaghino i sentimenti dei ragazzi e le idiosincrasie della vita quotidiana, le Altre storie a testa in giù di Bernard Friot si leggono d’un fiato e trattenendo il fiato, perchè le sorprese e i colpi di scena non mancano. Consigliate a lettori arguti da 8 anni in su, le storie condensano in poche parole così tante situazioni, generi e stili, che anche i lettori più esperti potranno trarre piacere e divertimento dalla scoperta dei meccanismi narrativi e dei giochi di parole su cui sono costruite. Per non parlare dei lettori pigri di tutte le età, ai quali non si può imporre la lettura, ma si ha l’obbligo di proporre una scrittura di qualità, proprio come quella di Bernard Friot!

Illustrazione di Silvia Bonanni

L’edizione italiana di Altre storie a testa in giù, così come quella di Il mio mondo a testa in giù e La mia famiglia e altri disatri, è accompagnata dalle azzeccatissime illustrazioni di Silvia Bonanni, illustratrice dallo stile inconfondibile che ha saputo intepretare perfettamente l’universo capovolto di Friot, ricostruendo con carta, forbici e colori un mondo bidimensionale, sproporzionato e buffissimo, che in taluni casi invade lo spazio del testo, movimentandone la lettura.

Del lavoro originalissimo di Silvia Bonanni, che ha firmato sia come autrice completa che come illustratrice alcuni interessanti titoli di recente o prossima uscita, tornerò a parlarvi prossimamente su questa pagine…

Bernard Friot alla Fiera del Libro per Ragazzi di Bologna

Bernard Friot e Silvia Bonanni, durante i giorni della Fiera del Libro per Ragazzi di Bologna, si sono destreggiati fra numerosi incontri con i bambini, presentazioni e interviste.

L’occasione è stata propizia per avvicinare l’autore francese, che con grande garbo, e sfoggiando anche un eccellente italiano, ha gentilmente accettato di rispondere ad alcune mie domande via mail. Di seguito trovate domande e risposte in italiano, mentre qui potete leggere e scaricare l’intervista in versione originale francese. I lettori d’oltralpe e l’autore perdonino gli inevitabili “strafalcioni” nelle mie domande…

Cinque domande a Bernard Friot

GiGi: Le “storie a testa in giù” sono ironiche, paradossali, sia quando sono fantastiche che quando sono più realistiche. Da dove prende le diverse idee e come sceglie di mettere insieme le storie in un libro?

Bernard Friot: Mi ci vogliono sempre parecchi anni per assemblare le storie di un solo libro. Ogni storia nasce da due elementi: una situazione (o idea) e una “forma”, un modo di scrivere. L’idea può essere provocata da un ricordo, da una scena vista, una conversazione carpita. È un gioco di associazioni complesso e in parte inconscio. In seguito, occorre trovare la forma giusta per raccontare la storia. Struttura e contenuto sono molto legati. Mi rendo conto che è difficile riassumere o raccontare le mie storie, tanto esse sono legate alla scrittura. Ho l’impressione di costruire dei piccoli meccanisimi dove ogni ingranaggio, ogni bullone deve essere esattamente al suo posto. Un piccolo lavoro di precisione che faccio con piacere.

GiGi: I giovani protagonisti delle sue storie sono molto spesso irriverenti, se non addirittura spietati, nei confronti degli adulti, come nei racconti Mamma e Compleanno. I bambini hanno il diritto di ribellarsi ai modelli degli adulti? E Bernard Friot era un bambino ribelle?

B. F. : Tutto al contrario [in italiano nel testo]: io ero un bambino saggio, bravo a scuola [in italiano], che cercava sempre di rispondere alle aspettative degli adulti. sconsiglio fortemente ai bambini di imitarmi! E senza dubbio per questo che oggi scrivo delle storie impertinenti e un po’ ribelli! Fortunatamente c’era sempre la possibilità di scappare nel mondo della fantasia [in italiano]!

GiGi: Che tipo di lettore ha in mente quando scrive?

B. F. : Nel momento preciso in cui scrivo, è molto vago perchè sono concentrato sui personaggi e sulla storia. Ma prima e dopo la scrittura, penso sopratutto ai ragazzi che non leggono d’abitudine, molto spesso perchè la lettura è per loro difficile. Ciò mi obbliga a concentrare la mia scrittura, arrivare all’essenziale, per rendere i testi allo stesso tempo più densi e più diretti.

GiGi: La brevità delle sue storie e gli accostamenti di ingredienti eterogenei fanno subito pensare alla lezione dei binomi fantastici di Gianni Rodari. Che rapporto ha con l’autore della Grammatica della Fantasia?

B. F. : Per me, Gianni Rodari è il maestro assoluto [in italiano]. Perchè non ha mai smesso di riflettere sul suo mestiere di scrittore per ragazzi, sul suo ruolo nella società, sulle tecniche che aveva sviluppato, sul senso del suo mestiere. Io mi nutro di queste riflessioni tutti i giorni. Ho avuto anche la fortuna di traduure alcuni suoi testi (Il castello di carte e Animali senza zoo, per esempio) ed è stato un grande onore.

GiGi: Fra i suoi libri non tradotti in italiano (penso non lo saranno mai, purtroppo…) ci sono La fabrique à histoires (che dà il titolo anche al suo sito) e Histoires à jouer, che sono dei veri e propri libri-gioco per divertirsi a creare storie. Come funzionano?

B. F. : La fabrique à histoires è l’adattamento per bambini di La Grammatica della Fantasia: è una scatola che contiene le istruzioni e degli strumenti concreti (foto, mappe, carte con delle parole, frasi di dialoghi, immagini, cataloghi di personaggi…). Tutto ciò che serve per fabbricare le proprie storie utilizzando tecniche diverse. C’è in progetto di trarne una app. Histoires à jouer propone dei racconti e delle poesie da leggere, trasformare, completare, imitare e anche dei giochi linguistici. La letteratura è in un rapporto particolare con il linguaggio, ludico e creativo, e mi sembra importante aiutare i ragazzi a sviluppare tale rapporto.

Immagini e testi sono pubblicati per gentile concessione dell’editore. Tutti i diritti riservati. Un ringraziamento speciale a Bernard Friot e Paola Malgrati dell’Editrice Il castoro per la loro disponibilità.

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