Nemmeno il tempo di assegnare i primi compiti, che ecco una dichiarazioni del Ministro Gelmini. Nel salutare e porgere il suo miglior "in bocca al lupo" a tutti gli studenti, la Maria-Stella più chiacchierata d'Italia ha detto:
Le scuole non chiedono contributi alle famiglie per l'ordinaria gestione. Da anni chi chiede un contributo lo fa per attività particolari.Forse, la Ministro, non ricordava che molti genitori sono costretti - più o meno - a portare per i proprio figli i rotoli della carta igienica, oppure a versare il contributo per le fotocopie. Direi che l'andare al bagno, così come leggere delle pagine fotocopiate, possono rientrare pienamente nelle "attività di ordinaria gestione". Ma voglio andare oltre, senza entrare in polemica. Le famiglie che hanno letto l'intervista rilasciata su La Stampa, sapranno bene quel che pensare. Solo una cosa, il titolo: quel "Basta falsità, la mia non è solo la scuola dei tagli". A parte il "solo", che la dice lunga, ci sarebbe quello stridente "Basta falsità" da obiettare... ...comunque: un paio di giorni fa, dicevamo è iniziata la scuola. Il primo anno di scuola, per mio nipote Guido. Per Giulio, il più grande, invece siamo già alla terza elementare. Parlando con i miei cognati, ho saputo una cosa che mia ha un po' sconvolto. Sì, forse sconvolto è la parola giusta: sia chiaro, non si tratta di quegli strazianti sconvolgimenti emotivi. Ma sconvolto rende meglio e più di stupito.
Guardando l'orario di Guido (che per inciso dovrebbe avere la maestra unica come ha voluto il Ministro, ma invece così non è. Anzi ne ha ben 4 o forse 5. ndEm)è venuto fuori un particolare che evidenzia la singolarità dell'Italia nel palcoscenico internazionale. Guido ha, settimanalmente, 2 ore - dicasi due - di religione, mentre invece ha soltanto 1 ora - dicasi una - di inglese. Come è possibile? E' superfluo dire quanto è importante oggi conoscere l'inglese. Dal punto di vista personale, culturale, lavorativo, informativo: tutto si svolge in quel campo linguistico. Perché sottovalutarlo così tanto? Sono d'accordo che si tratta di una prima elementare, ma non sarebbe stato più giusto invertire le ore con quelle di religione, quanto meno? Il nostro non è uno Stato Laico? Questa domanda me la faccio da credente praticante, tanto per mettere in chiaro, che non sto qui a criticare la scelta soltanto spinto da anticlericalismo: ma siamo veramente sicuri, che un paese dove si insegna religione a scuola possa definirsi così? E mi riferisco a quel tipo di religione che si insegna: non all'interessantissimo argomento che riguarda Le Religioni, per altro perfettamente inseribile come approfondimenti all'interno di altri programmi; di storia, per esempio. Dar la preferenza a certe materie, penalizzandone inevitabilmente altre, produrrà dei giovani "up to date", istruiti, consapevoli, inseriti e contemporanei al contesto culturale in cui si svolge la loro vita? C'è un concetto intimo a cui la parola "riformare" - quella della Riforma, Gelmini nel caso - è legata: il concetto di miglioramento, innovazione. Davvero c'è qualcuno che può credere che accantonare qualche ora d'inglese, per dar più spazio alla religione, possa essere un concetto innovativo? L'evoluzione della nostra scuola, ancora è molto lontano...oops!...ho detto "evoluzione", perdonatemi, non volevo offendere nessuno...magari ancora c'è qualche creazionista?!?
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