I nostri comportamenti comunicano dei messaggi a chi ci sta intorno, anche se noi non ce ne accorgiamo o non lo desideriamo. Qualsiasi comportamento è comunicazione. Il comportamento non ha un suo opposto, quindi non è possibile non comportarsi. Partendo da questa considerazione P.Watzlawick osserva come sia impossibile non comunicare.
L'attività o l'inattività, le parole o il silenzio, hanno tutti valore di messaggio: influenzano gli altri e gli altri, a loro volta, non possono non rispondere a queste comunicazioni e, in tal modo, comunicano anche loro. La definizione di comunicazione veniva quindi, successivamente, riformulata nel senso che è comunicazione "qualsiasi evento, cosa, comportamento che modifica il valore di probabilità del comportamento di un organismo". Lo studio della comunicazione non si limita agli aspetti verbali (alle parole), ma si allarga a comprendere gli oggetti di cui l'emittente è circondato (abbigliamento, arredamento della stanza, ecc.), l'ambiente, il modo di gesticolare, di guardare, di alzare o abbassare la voce e così via.