Magazine Cinema
Trama: la dj Heidi riceve, all’interno di una scatola di legno, un vinile da parte dei misteriosi Lords (sinceramente non so come l’abbiano tradotto in italiano. Signori?). Dopo averlo ascoltato, la ragazza comincia ad avere strane ed inquietanti visioni legate all’oscuro passato della cittadina di Salem.
La prima sensazione che lascia questo Le streghe di Salem, al di là della tecnica visionaria con cui è stato girato, è una pesante e persistente inquietudine. Sto scrivendo queste righe il giorno dopo averlo visto, quindi sono ancora abbastanza “fresca” e, a parte che continuano a risuonarmi in testa le cupe ed insinuanti note del disco dei Lords (affascinante, a modo suo, ma forse è quella vena di sangue metallozzo che scorre in me a farmi parlare…), quello che invece mi ha turbata è l’idea di soffocante ineluttabilità che pervade la pellicola. Sheri Moon Zombie dimostra con questo film di essere un’attrice bravissima, ma il personaggio di Heidi potrebbe entrare di diritto nel gruppo verghiano dei Vinti per come, poveraccia, subisce passivamente ogni avvenimento, senza provare a reagire neppure una volta. Nonostante la pellicola non riesca a toccare le vette di oppressione e paranoia di un altro horror "a tema", Rosemary's Baby, ci si sente comunque impotenti davanti al Fato (non il destino) che pende sulla testa della protagonista come una satanica spada di Damocle. Zombie non ci lascia speranza nemmeno per un istante e priva di sicurezza qualunque luogo o istituzione, dalla Chiesa alla casa agli amici, atterrandoci con sequenze terribili che colpiscono come un pugno allo stomaco. La sensazione che si ottiene è quella di un film estremamente angosciante, cupo e con picchi di amarissima ironia; tra l'altro, il regista mette in piedi delle scene di sabba e delle invocazioni talmente convincenti che, vista la mia atavica superstizione legata al Diavolo, mi sono ritrovata più di una volta ad interrompere la visione e accendere la luce per timore di vedermi comparire davanti qualche essere dotato di zoccolo caprino. Sì, per queste cose sono fifona e medievale, non so cosa farci. Non badateci e proseguiamo.
All'inizio ho parlato di tecnica visionaria. Effettivamente, Le streghe di Salem è un'enorme allucinazione, il parto della mente allo sbando di Heidi, le cui visioni sono intervallate dagli squarci del cupo ed inquietante passato di Salem. Queste sequenze allucinate, per gran parte virate in rosso o in nero, diventano ancora più barocche e a tratti kitsch sul finale, quando il destino della protagonista si compie e viene meno ogni parvenza di razionalità: icone cristiane che si sciolgono in orrendi demoni, esplosioni di colori al neon, capri, metallari infoiati, il tutto accompagnato dallo stupendo Requiem di Mozart, che conferisce a quest'accozzaglia di assurde immagini un tono quasi lirico, gettano in faccia allo spettatore una terribile e surreale realtà nella quale passato e presente si fondono per imporre all'umanità un terribile futuro. Per una cinefila come me, che si scioglie in lacrime di commozione vedendo la stupenda stanza di Heidi, è facile immaginare che i corridoi somiglianti a quelli di Shining, i mostri senza volto dal sapore quasi Fulciano (senza contare lo sguardo bianco di chi ha visto l'inferno, così simile a quello di Cinzia Monreale in L'aldilà) e la generale atmosfera debitrice a quelle del meraviglioso Suspiria altro non siano che il modo della protagonista di far rientrare la sua terribile esperienza in qualcosa di più comprensibile: d'altronde, da un'alternativona amante del cinema e dell'horror come lei mi aspetterei che conosca e adori tutta questa sfilza di capolavori. Ma questa è solo una mia supposizione, ovvio, magari Zombie mi chiederebbe se sono impazzita. Intanto, su Le streghe di Salem non mi sentirei di dire altro, ci vorrebbe una seconda visione. Per ora, direi che come horror è estremamente affascinante, non ai livelli del capolavoro La casa del diavolo, ma sicuramente godibilissimo.
Del regista e sceneggiatore Rob Zombie ho già parlato qui. Sheri Moon Zombie (Heidi Hawtorne), Bruce Davison (Francis Matthias), Meg Foster (Margaret Morgan), Ken Foree (Herman Jackson), Dee Wallace (Sonny), Michael Berryman (Virgil Magnus), Sid Haig (Dean Magnus) li trovate invece ai rispettivi link.
Jeff Daniel Phillips interpreta Whitey. Americano, ha partecipato a film come Zodiac, Halloween II e a serie come CSI: Miami. Anche regista, sceneggiatore e produttore, ha un film in uscita.
Judy Geeson (vero nome Judith Amand Geeson) interpreta Lacy Doyle. Inglese, ha partecipato a film come Sul tuo corpo, adorabile sorella, Una vela para el diablo, Inseminoid un tempo nel futuro e a serie come La signora in giallo, A-Team, MacGyver, Baywatch Nights, Innamorati pazzi, Streghe e Una mamma per amica. Ha 65 anni.
Patricia Quinn interpreta Megan. Attrice irlandese, indimenticabile e meravigliosa Magenta del Rocky Horror Picture Show, ha partecipato anche a film come Shock Treatment, Monty Python – Il senso della vita e a serie come Doctor Who. Ha 69 anni.
Maria Conchita Alonso (vero nome María Concepción Alonso Bustillo) interpreta Alice Matthias. Cubana, ha partecipato a film come Colors – colori di guerra, Stress da vampiro, Predator 2, La casa degli spiriti e a serie come Supercar, La tata, Oltre i limiti, CSI: Miami e Desperate Housewives. Anche produttrice, ha 56 anni e quattro film in uscita.
Tra gli altri interpreti, segnalo la graditissima presenza di Lisa Marie, modella ed ex compagna di Tim Burton, tornata a calcare le scene dopo 11 anni di assenza. Purtroppo alla gioia per il ritorno di una caratterista così particolare, si aggiunge il dispiacere per la perdita, in fase di montaggio, di Frankenstein vs The Witchfinder, film nel film tra i cui interpreti figuravano nientemeno che Udo Kier e Clint Howard. Incrociamo le dita e speriamo che l’opera venga recuperata per l’uscita del DVD! Un altro che non ce l’ha fatta è stato purtroppo il meraviglioso Richard “Riff Raff” O’Brien, invitato a partecipare al film ma al momento non disponibile. Damn! Li avrei rivisti bene i due fratellini del Rocky Horror assieme! Diludendo a parte, vi comunico che The Lords of Salem è anche un libro scritto dallo stesso Zombie. Potete trovare una bella recensione scritta dalla mia adorata Nageki sul blog Il profumo delle pagine stampate. E dopo che avrete letto post e libro, se non ne avete ancora abbastanza de Le streghe di Salem, recuperate anche La maschera del demonio di Mario Bava, L’aldilà, Paura nella città dei morti viventi, Rosemary’s Baby, Suspiria e Shining, insomma tutte le fonti di ispirazione che sono riuscita a cogliere. ENJOY!!
Possono interessarti anche questi articoli :
-
Il sosia (Galleria Civica di Trento, 20-06-2015)
30 giugno 2015 Lascia un commento L’ultimo pezzo che compone il grande mosaico del MART e’ la Galleria Civica di Trento. Ci spostiamo quindi dalla bella Roveret... Leggere il seguito
Da Maxscorda
CINEMA, CULTURA, LIBRI -
A me la tua mente: il progetto mk ultra (prima parte)
Un piccolo documentario, anzi meglio una denuncia sulla manipolazione mentale made in Italy. Preparai questi video tempo addietro e poi li lasciai decantare... Leggere il seguito
Da Marta Saponaro
CULTURA, DIARIO PERSONALE, PARI OPPORTUNITÀ, PER LEI -
Perché al “concorso” Rai non dovrebbe andare nessuno
Miei cari, so che mi ripeterò, poiché ne avevo già parlato in precedenza ma sinceramente, la storia del concorso per giornalisti Rai mi ha nauseata ed... Leggere il seguito
Da Rory
CULTURA, MUSICA -
Anteprima: La dolce tentazione dell'amore di di Donna Kauffman
Per chi vuole farsi travolgere da una storia d’amore e dalle incantevoli atmosfere di un laboratorio di pasticceria, tra glasse, creme e morbidi impasti ecco un... Leggere il seguito
Da Roryone
CULTURA, LIBRI -
La donna ed i pericolosi epitaffi subliminali: taglia i centimetri, sgonfia la...
“Ho trovato la definizione del Bello, – del mio Bello. È qualcosa d’ardente e di triste, qualcosa un po’ vago, che lascia corso alla congettura. Leggere il seguito
Da Alessiamocci
CULTURA -
Books & Babies [Recensione]: La piccola mercante di sogni di Maxence Fermine
Nel 2013 la casa editrice Bompiani ha pubblicato un libro adatto ai bambini dai 10 anni in su, una favola semplice, uno di quei libri nati per far sognare.... Leggere il seguito
Da Roryone
CULTURA, LIBRI
I suoi ultimi articoli
-
Bollalmanacco On Demand: Doom Generation (1995)
-
Knock Knock (2015)
-
45 anni (2015)
-
Ave, Cesare! (2016)