Sarò molto sintetica sul caso della scuola di Trento gestita dalle suore (per l’esattezza Istituto cattolico parificato Sacro Cuore di Trento) cui una professoressa è stata “non confermata” nel ruolo a causa della sua omosessualità (per la cronaca non c’è niente da discutere, le suorine confermano che
Per alcuni nessuna scuola che percepisce soldi dallo Stato può e deve in alcun modo attuare pratiche discriminatorie di alcun tipo. Io vado oltre: anche qualora una scuola decidesse di non volere fondi pubblici, forse vorrei discutere anche la validità dei diplomi di scuole che discriminano e metterne in dubbio il riconoscimento stesso. La formazione dei cittadini è troppo importante perché sia orientata religiosamente.
Badate bene. Non sto dicendo che i preti o le suore non devono gestire scuole. Anzi. Ma se lo fanno, nel mio Paese, devono farlo basandosi sulla Carta Costituzionale e sulle leggi del lavoro del mio Paese e se la religione è in contrasto con le leggi dello Stato….beh è ora di farsi alcune domande e magari rivedere anche il Concordato. Su questo argomento uno Stato laico non dovrebbe nemmeno discutere.
Punto. Senza girarci troppo intorno.