Italia, Paese famoso soprattutto per le . Qualcosa sta cambiando, anche se ancora solo in maniera infinitesimale. In particolare se prima lavorevamo 173 giorni all'anno solo per pagare le tasse, per poi iniziare finalmente a guadagnare solo per noi e le nostre famiglie, ora ne "basteranno" 171. Saremo liberi di lavorare per noi dal 20 Giugno, mentre nell'anno appena trascorso l'avvenimento si è verificato il 22 dello stesso mese. In pratica lavoreremo due giorni in meno per pagare tasse e contributi. Si torna così ai livelli del 2012.
In poche parole, in ogni giornata lavorativa di 8 ore, ne passiamo quasi 4 per il pagamento di Irpef, contributi, imposte locali e sui consumi e solo le 4 abbondanti che restano sono riservate a noi stessi (se ne acquisissimo tutti reale consapevolezza sarebbe da fare davvero una rivoluzione, considerando poi i servizi scadenti che Enti Locali e Stato ci garantiscono). L'anno scorso i minuti dedicati alle proprie esigenze erano 252 al giorno durante le 8 ore lavorative, contro i 256 di quest'anno, ci siamo guadagnati insomma il tempo di una pausa caffé velocissima al giorno.
La lieve discesa della pressione fiscale è dovuta essenzialmente all'eliminazione della Tasi sull'abitazione principale prevista dalla nuova Finanziaria da poco approvata, nel 2016 non sono poi previsti rincari, né per l'Iva né per le accise sui carburanti.
Ma attenzione, non è aumentato il limite di 24mila euro di reddito per poter usufruire del bonus da 80 euro al mese di Renzi (uno sconto sull'Irpef), quindi si assottiglierà nel corso dei prossimi anni la platea di persone che potrà usufruirne.
E poi attenzione al rischio concreto di aumento delle tasse locali, con la diminuzione dei trasferimenti nazionali, sebbene la legge di Stabilità abbia sospeso per il 2016 eventuali aumenti di tributi e tariffe, ma ad esempio il blocco non si estende alla Tari, la tassa sui rifiuti.