L'Italia è al terzo posto nel mondo come carico fiscale. Oltre il 43 per cento, contro una media dei paesi Ocse di poco superiore al 33 per cento. E siamo terzi dietro a Danimarca e Svezia.
Traduco. Siamo il terzo paese al mondo per tassazione, ma dietro a due mostri di efficienza nel welfare, nei servizi al cittadino. Cioè mungiamo alla stragrande i cittadini del Bel Paese come i paesi del grande nord senza dare in cambio neanche un infinitesimo di quello che quelle democrazie invece restituiscono sotto forma di servizi, assistenza e efficienza pubblica.
Cioè siamo un vero e proprio insulto all'intelligenza e alla educazione civica.
In compenso siamo i penultimi al mondo per l'occupazione giovanile, sempre nei paesi Ocse. Fa peggio di noi solo l'Ungheria.
Insomma siamo ormai un disastro sia verso l'interno, sia verso i mercati internazionali che ormai ci stanno mettendo sotto la lente di ingrandimento e non vedono l'ora di sbatterci violentemente nella black list dei paesi ormai sulla via della bancarotta.
Nessuno ama le tasse. Ma ritengo che se uno stato, onesto e rigoroso, ci restituisse servizi efficienti, assistenza, burocrazia agile e puntuale, chiunque sarebbe a favore di un carico fiscale anche superiore.
Se lo stato facesse il suo dovere per aiutare i propri cittadini a vivere meglio, io accetterei anche di avere un carico fiscale più pesante. Senza dubbio.
Ma oggi siamo al paradosso. Il carico fiscale sale in continuazione, a fronte di una macchina pubblica sempre più inefficiente, demenziale e parossistica. E sempre più nell'occhio del ciclone con tagli di personale, di investimenti e conseguente sempre maggiore inefficienza.
Il classico cane che si morde la coda. E aldilà degli slogan elettorali che ci circondano da anni.
Che fare?
Non lo so. Ma forse qualcuno, in campagna elettorale, nella propaganda politica di tutti i giorni, con linguaggio accessibile a tutti, dovrebbe cominciare a dirle queste cose. E con la massima chiarezza. E non limitarsi a borbottare in un angolo, oppure come fanno altri, a sbavare a ogni occasione.
Io intanto compro libri su Amazon, che ha il 30 per cento di sconto...il tutto nella perfetta legalità.
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