Le Terme del Corallo chiamate un tempo anche Acque della Salute, sono un’architettura ormai e purtroppo “fatiscente”, oggetto di varie “indignazioni” da parte dei cittadini livornesi e non solo. Uno dei classici esempi in cui tutti “passano la mano” per fare un progetto di ristrutturazione, i cui oneri crescono esponenzialmente col passare del tempo. Tutti consci che sarebbe moralmente corretto fare qualcosa, per ricostruire e dar vita a quel “pezzo” di storia dell’architettura di valore che era parte della città, salvandosi dai bombardamenti del ’44 per poi non salvarsi dal decadimento e abbandono. Nessuno riesce a mantenere l’impegno della ricostruzione, il motivo è il solito, non sarebbe neanche da spiegare: mancano i fondi, è troppo costoso!
Le Terme hanno visto passarsi avanti diversi proprietari pubblici e privati, amministrazioni comunali, sovrintendenze, imprenditori edili, servizi televisivi (come quello di Striscia La Notizia), impegni da parte dei cittadini, articoli su articoli di giornali (compresi gli articoli sui blog come questo!), ma nonostante tutto questo gran parlare nessuno riesce a farci niente. Io che nutro sempre un “pizzico” di speranza, voglio rendervi nota questa architettura, almeno finché c’è la possibilità di vederla ancora in piedi, seppure nel grave stato in cui è ridotta.
Voglio farla conoscere, perché penso ne valga la pena, come esempio di quell’architettura tipica dei primi del novecento e che era caratteristica delle città balneari e termali. Difatti a Livorno vi erano altri esempi di edifici Liberty (per dirlo nella versione inglese) si trovavano lungo mare, sul Viale Italia, basterebbe fare una visita all’archivio fotografico a Villa Fabbricotti per vedere come era Livorno prima dei bombardamenti. Non confondetevi però con le villette sul lungo mare difronte all’accademia, bellissime direi, ma spesso erroneamente denominate come strutture liberty che in realtà non sono, potete chiamarle di gusto eclettico o tardo-eclettico, ma non liberty!
L’edificio delle Terme del Corallo si trova in piazza Dante a Livorno, all’inizio di quel che era il bellissimo Viale degli Acquedotti (attuale Viale Giosuè Carducci) nei pressi della stazione ferroviaria, nascoste ora da un cavalca-ferrovia, brutalmente costruito, adiacente al loro ingresso e che ha fortemente contribuito a nasconderle e sminuirne la loro bellezza architettonica in stile floreale.
Furono un progetto dell’ing. Angiolo Badaloni, iniziò la costruzione nel 1903 e furono inaugurate il 13 luglio 1904. Le terme erano frequentate dalla borghesia dell’epoca diventarono presto una delle principali attrazioni di Livorno, al tempo città turistico-balneare.
La struttura è sorta, grazie alla scoperta di una fonte di acqua benefica per l’apparato digerente, comprende un edificio principale e due laterali in comunicazione con il centrale tramite un percorso colonnato a pianta curva. Le decorazioni sono quelle caratteristiche del liberty, cioè polimateriche e policromatiche, figure femminili e floreali, ceramiche smaltate, ferro battuto, ghisa decorata e pitture murali, ma anche decorazioni lignee per gli infissi con motivi curvi, bellissime come quelle delle porte di ingresso o le decorazioni dei parapetti in calcestruzzo. Nel salone principale vi è un grandissimo lucernario in vetro-armato, deve essere stato uno spettacolo quando la struttura era ancora “in vita”, vi si svolgevano feste e balli, era circondata da giardini e fontane, ma poi l’abbandono si è purtroppo protratto nel tempo. Nell’ottica di una speranza di rinnovo e cambiamento Silvia Menicagli e Claudia Perfetto hanno organizzato una giornata dedicata alla questione “Terme del Corallo”, con dibattiti e perfomance artistiche previste per venerdì 25 gennaio 2013, ore 18.00 al Teatro C in via Terreni a Livorno. Volete saperne di più? Cliccate di seguito e visualizzerete la pagina dell’evento fb: https://www.facebook.com/events/511918358848912/
Se volete rimanere aggiornati e aderire al comitato “salviamo le terme del corallo”, cliccate qui:
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Giulia