Si sa, la fase finale della carriera di un grande personaggio è sempre un momento molto difficile, spesso cruciale per decretare, agli occhi dei postumi, il giudizio definito sul soggetto in questione. E lo è ancora di più nel caso degli artisti che, per loro stessa natura, sono portati a rimettersi costantemente in gioco, a mostrarsi al passo coi tempi, anzi a precorrerli, a dettarne le tendenze. E poi c’è la tensione del giudizio dei mass media da una parte e del pubblico dall’altra, sia la vecchia guardia dei fan storici sia le nuove generazioni da ingraziarsi. Insomma le gatte da pelare sono tante.
Inutile nascondere che Anna Oxa non sta affrontando al meglio questa fase, inanellando una polemica dietro l’altra, il tutto accompagnato da manie di persecuzione e complottismi degli Illuminati e riccamente condito da una nuova filosofia veggie-naturista-anarchica non proprio di grande impatto. C’è pure da dire che un caposaldo nella lunga carriera di Anna Oxa è il costante trasformismo, la capacità di presentarsi sempre in una veste totalmente rinnovata, come se ogni volta ci trovassimo davanti a un’artista diversa, e io, da grande e illuso fan, non mi sento di escludere che anche quest’ultima fase – diciamolo pure – pazza possa essere solo l’ultimo tassello di un puzzle a cui, magari, se ne aggiungeranno altri.
Al di là di questi miei vaneggiamenti, indiscutibile è il fatto che ci troviamo davanti a uno degli artisti che più ha dato alla musica italiana (o meglio, il fatto è in sé discutibile, ma non in questo blog). Sorge spontaneo dunque da parte del #teamPonza un doveroso omaggio al suo repertorio pazzesco. Ammetto che la realizzazione di questa Top Ten non è stata facile perché, al di là del podio, per me indiscutibile, ci sono caterve di altre canzoni meravigliose, ma va beh ho pensato al bonifico da capogiro che mi accredita Ponza ogni 27 del mese (#credeghe) e ho fatto uno sforzo.
10) L’eterno movimento (2001, L’eterno movimento)
Singolo di lancio dell’omonimo album e brano presentato a Sanremo 2001, dove si posiziona al decimo posto. Al festival Anna stupisce il pubblico sfoggiando la sua ennesima trasformazione, che la vede tornare mora dopo dieci anni di orgoglio biondo. Edizione memorabile, in cui trionfò Elisa con Luce seguita da Giorgia con Di sole e d’azzurro. Una canzone che parla di emozioni semplici e che sembra preludere alle movenze ‘etniche’ della sua produzione musicale successiva.
wikiquote: L’amore non si ferma mai / perché lui muove il mondo / è un’onda inarrestabile / dentro di noi
9) Io no (1982)
A quattro anni dal suo esordio, Anna torna a Sanremo nel 1982 con questo brano, arrestandosi solo al decimo posto in classifica, tanto da dissuadere la sua casa discografica dal concederle la pubblicazione di un album intero (il brano esce come 45 giri). Canzone di ribellione, adatta alla sua giovane età e ben rappresentativa della sua carriera anticonformista.
wikiquote: tornerà l’amore / ci accarezzerà / e un giorno nascerà / un bimbo che dirò ‘io no’
8) È tutto un attimo (1986, È tutto un attimo)
Anche in questo caso ci troviamo davanti a un singolo di lancio di un album omonimo presentato a Sanremo 1986, dove si posiziona al quinto posto (la protagonista al femminile di quel festival, oltre alla presentatrice – Loretta Goggi – fu Marcella Bella con Senza un briciolo di testa, terzo in classifica). Il brano è una dedica al suo pubblico nonché una gimkana di acuti che io mi diletto a riproporre ogni mattina in doccia per la gioia dei miei vicini.
wikiquote: io vivo in mezzo a troppi cuori / io vivo dentro e vivo fuori / è tutto un attimo
7) A lei (1985, Oxa)
Singolo di lancio dell’album Oxa, prodotto in collaborazione con Roberto Vecchioni, e brano in gara a Sanremo 1985, dove si posizionò settimo, ottenendo dunque lo stesso piazzamento di Non scendo dell’anno precedente. Tutine 100% polyestere da corso di pilates per corrispondenza che mandano in visibilio il pubblico maschile e quel beat anni ’80 a cui io proprio non riesco a resistere. Amiamo.
wikiquote: lei che ride / lei che c’è / tutte le volte che volevi me
6) Storie (1997)
Seconda classificata a Sanremo 1997, dove Anna ritorna dopo sette anni di assenza (Donna con te, 1990). Esibizione e canzone pazzesche che, tuttavia, non le consentono di superare la vera rivelazione di quell’anno, i Jalisse con la loro Fiumi di parole.
wikiquote: ma tu sei l’unico errore / che rifarei per amore
5) Senza di me (1983, Per sognare, per cantare, per ballare)
Consiglio: non ascoltatela quando il/la ragazzo/a vi molla perché inizierete inconsciamente a notare quanto son ben affilati i vostri coltelli e quanto è vicino alla banchina il binario della metro. Colonna sonora del primo cinepanettone della storia (Vacanze di Natale, 1983). Altro? ah sì, lei figa spaziale.
wikiquote: senza di te / la vita sa / di buio e di malinconia
4) Tutti i brividi del mondo (1989, Tutti i brividi del mondo)
Singolo di lancio dell’omonimo album, con cui partecipa al Festivalbar 1989. In gara, tutti insieme, gente come Raf, Jovanotti, Zucchero, Spagna, Patty Pravo ecc. Un defibrillatore grazie. Scoop: esiste anche una versione spagnola, Siento, cantata da tale Saha Sokol, antica fiamma di Ricky Martin prima che passasse ad altri lidi a lui più confacenti, con nostro giubilo. A breve in tutte le edicole in allegato a Sorrisi&Imbarazzi anche la cover by me e mia madre mentre laviamo i piatti.
wikiquote: non chiedermi di più / ma in questa notte / brucia un po’ anche tu
3) Quando nasce un amore (1988, Pensami per te)
Febbraio 1988, Sanremo, Anna Oxa canta Quando nasce un amore e Marcella Bella Dopo la tempesta. Circa 9 mesi dopo nasco io. Coincidenze? Non credo. Anna si presenta sul palco dell’Ariston con un look ICONIC: per citare le parole del presentatore Miguel Bosé una ‘splendida sfinge di virtù vocali’. Canzone e performance rimangono indelebili nella memoria collettiva, come dimostra il successo di due riproposizioni recenti: Anna in duetto con Emma ad Amici 2009 e Valerio Scanu nell’ultima edizione di Tale&Quale.
wikiquote: farò di te / la mia estensione / farò di te / il tempo della ragione
2) Un’emozione da poco (1978)
Canzone d’esordio per la carriera di Anna, brano pazzesco scritto dal suo sponsorizzatore Ivano Fossati, con cui si piazza al secondo posto a Sanremo 1978. Look androgino, trucco marcatissimo, avanguardia pura che già dà le spalle ai cupi anni 70 e guarda dritto verso il decennio successivo. Sperate di non trovarvi nel mio stesso vagone della metro quando l’iPod me la ripropone: altissimo rischio di finire calpestati mentre cerco di conquistarmi il palo per la dovuta esibizione.
wikiquote: e l’incoscienza svanisce / e come un viaggio nella notte finisce
1) Senza pietà (1999, Senza Pietà)
A vent’anni dal suo esordio e con ben 9 partecipazioni al festival di Sanremo alle spalle, Anna riesce finalmente a trionfare da solista (la precedente vittoria fu con Ti lascerò, cantato in coppia con Fausto Leali nel 1989). Confesso con un po’ di emozione che questa è la prima edizione di Sanremo di cui ho un chiaro ricordo. I capelli bicolor, l’abbronzatura carlocontea in pieno inverno, tutto mi lasciò esterrefatto. E poi mia mamma, che subito acquistò la musicassetta, in breve consumata dall’autoradio. Senza dubbio la canzone più famosa di Anna, il suo inno, conosciuto sia dai fan della prima ora sia dai più filanglofoni che spregiano la musica nostrana. Attenzione: nel web circolano diversi video di mie performance al karaoke in profondo stato di alterazione fisica e mentale.
wikiquote: io ti darà me stessa / e questo cuore mio