E' dolcezza, è fragilità, è la forza di stare ancora per mano.
Resto a guardarli, fermo l'immagine, la lascio vibrare nel cuore.
Camminano assieme, uno a sorreggere l'altro,
lo sguardo di latte degli anni che passano,
il passo incerto, senza un futuro, una meta alla quale aspirare.
L'unica certezza è la sua mano, stretta in quella dell'altra.
Gli anni li hanno resi sensibili alla luce, ai raggi troppo caldi del sole,
ombre crudeli sui volti han scavato nel loro profondo,
raggiungendo le nicchie del cuore.
Mani rugose, segnate dal tempo si cercano, per non lasciare che l'altro si possa far male.
Fragili come il cristallo si stringono in un dolcissimo complice abbraccio.
Un lontano silenzio li unisce,
mentre sommesse parole disegnano il loro futuro, che futuro non è.
I vecchi hanno pudore dei loro pensieri, quando sanno di esser guardati.
Sorridono, di tanto in tanto, come se la loro storia fosse uno scrigno prezioso.
Un piede davanti all'altro, con estrema cautela,
mentre le piccole gemme degli alberi raccontano di nuove giovani vite,
che non sapranno vedere.
Ma è così grande la forza che sente nella sua mano,
la stessa immutevole che un giorno d'estate la prese,
per non lasciarla mai più.
Compagno e sorella. Nei tempi di gioia e nei lunghi riposi d'inverno.
Il profumo degli anni che passano ha scritto profonde parole sui volti
ed il mattino s'è spento per lasciare il suo posto alla sera,
che tiepida avvolge il loro destino.
Uniti, quelle spalle ricurve che a fatica sostengono l'aria,
camminano o forse sono già andati via.
Stupende le storie che li accompagnano.
Profondo l'affetto che provano.
Anime anziane che s'amano.
Tienila stretta, abbi cura di lei .
Oh padre, figlio e compagno sorreggimi forte, voglio sentire che cammini con me.