Date le innumerevoli volte in cui mi sono trovata mio malgrado costretta a rispondere alle domande in questione, ho avuto modo di constatare che ognuna può essere ricondotta una particolare tipologia di "intervistatore".
La prima domanda solitamente può esserti posta da:a) parente non troppo giovane e spesso non troppo stretto, tipicamente in occasione di riunioni di famiglia legate a celebrazioni particolari come battesimi, lauree e simili ma soprattutto matrimoni;b) conoscente di genere maschile che non vedi da un po' di tempo e con cui comunque non hai un rapporto strettissimo che ti pone la suddetta domanda a scopo informativo (per vedere se c'è trippa per gatti o meno);c) conoscente di genere femminile, ma ahimè anche amica, che non vedi da un po' di tempo che non nasconde (a differenza di molte altre) una mentalità "tradizionalista" che vede in cima alle priorità della donna il matrimonio.
La domanda riguardante la data della laurea, invece, può essere fatta da:a) ex compagno di liceo che non vedi da anni che ancora cova rancore per non essere mai riuscito a prendere un voto più alto del tuo nonostante dedicasse allo studio il quintuplo del tempo rispetto a te;b) il parente non troppo giovane e non troppo stretto di cui sopra;c) parenti giovani e non, anche troppo stretti (tipo genitori) una frazione di secondo dopo aver detto loro che hai dato un esame o nell'esatto momento in cui ti vedono gongolante nel tuo oziare (mi vengono in mente scene di me beatamente sdraiata su spiagge assolate o semplicemente arenata sul divano dopo pranzo in stato di estasi digestiva).
Hai trovato lavoro, che per ovvi motivi al momento è la mia "preferita", ti viene tipicamente posta da:a) conoscenti, ex compagni di scuola, amici, parenti, portinaie, panettieri e in generale tutte le persone che vivono a Milano e Hinterland;b) i tuoi genitori ogni santissima volta che li senti (e se hai come me la fortuna di sentirli ogni giorno sei messo male);c) parenti stretti e non, giovani e vecchi, maschi e femmine, ricchi e poveri, belli e brutti, simpatici e antipatici in ogni situazione possibile e immaginabile ma soprattutto in quelle inimmaginabili.
La domanda sulla laurea è stata per anni il mio incubo peggiore: tra gli innumerevoli svantaggi della riforma universitaria di cui sono vittima, si aggiunge anche il fatto che se non ti fermi alla triennale sei costretto a sentirtela in due rate e, nella migliore delle ipotesi, per almeno 5 anni.
Quella sul fidanzamento non è certo da meno, l'ho sempre odiata perchè a prescindere dalla risposta ho sempre pensato che fosse "riduttiva" e retrograda e non ho mai capito cosa si debba rispondere. Che ne so: "Sì, perchè???" oppure "NO, perchè???". Anche se credo che l'unica risposta esatta sia: "ma una forchettata di sani cazzi tuoi, no?".Fortunatamente visto l'avanzare dell'età sempre meno gente ritiene opportuno rivolgerti domande di questo tipo. Sai, a 28 anni o si da per scontato che tu lo sia o c'è qualcosa che non va ed è meglio non indagare. C'è da dire che con il passare degli anni può essere rimpiazzata dall'ancora più fastidiosa "quando ti sposi?" o "ti sei sposata/o?", ma per il momento non è ancora il mio caso quindi egoisticamente sorvolo la questione.
Per quanto riguarda quella sul lavoro, purtroppo non c'è scampo: bisogna necessariamente aspettare di trovarne uno o di arrivare all'età pensionabile. In entrambi i casi temo ci sia da aspettare ancora un bel po'... Ma se mi appendessi al collo un cartello con scritto: "non ho ancora trovato lavoro, non sto per sposarmi ma mi sono laureata" credete che sarebbe d'aiuto per la "sete di conoscenza" altrui???