Susie Moloney è una scrittrice canadese di romanzi di gnere paranormale con tendenze horror. Oltre a Le Tredici ha scritto altri romanzi, inediti in Italia: Bastion Falls, Dry Spell e The Dwelling
Sito: http://www.susiemoloney.com
Autore: Susie Moloney (Traduttore: A. Guerrera)
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Edito da: Giunti (Collana: Collana A)
Prezzo: 16,00 € (9,99 € eBook)
Genere: Urban Fantasy
Pagine: 384 p.
Voto:
Trama: Haven Woods è una specie di paradiso fuori città, un luogo ideale dove abitare e crescere una famiglia. Un posto tranquillo con le sue ville lussuose, i roseti in fiore e le strade pulite, dove gironzolano indisturbati tanti, troppi gatti. Il tasso di criminalità è praticamente inesistente. Almeno in apparenza. Sì, perché a Haven Woods vivono tredici signore elegantissime con tailleur firmati e fili di perle al collo. La morte di una di loro risveglia non solo antiche paure ma anche qualcosa di misterioso e innominabile. E quando Paula Wittmore, che ha abbandonato la cittadina molti anni prima, ritorna per prendersi cura della madre improvvisamente ammalata, non sospetta di essere l’ultima possibilità per le dodici amiche di riportare il circolo al numero magico: tredici. E nemmeno può immaginare a quale destino stia andando incontro: sua figlia, giovane e innocente, potrebbe essere in serio pericolo. Un romanzo denso di colpi di scena e demoni, in cui il vero mostro sembra essere la superficialità.
Recensione
di Sabba
“Le Tredici” è un urban fantasy che si svolge nella silente cittadina di Haven Woods, nella quale tutto è tranquillo e non succede niente di strano (mi ha ricordato il paese di Edward Mani di Forbice). O almeno finché una delle tredici donne più perfette e soddisfatte del paese non si suicida, creando un grave scompenso nell’equilibrio di forze che governava la cittadina.
In realtà non è tutto come sembra. Le tredici donne – le tredici streghe – in cambio di una vita perfetta per la loro famiglia, hanno stretto un patto con Lui, ma sono obbligate a sottostare a determinate regole, prima tra tutte quella che impone loro di essere in tredici. Quando rimangono in dodici e le cose iniziano a precipitare, Izzy (la più influente del gruppo) richiama Paula e la giovane Rowan nel piccolo paese, prendendo come scusa la malattia della madre di Paula (a sua volta una strega del circolo), per tornare al numero originario. La madre di Paula cercherà di allontanare la figlia e la nipote, ma senza successo. Mentre il giorno del sacrificio si avvicina, Paula non immagina che lei e la figlia Rowan sono strettamente collegate ai piani delle streghe. E non immaginano neanche il sacrificio che si dovrà compiere per compiacere Lui.Non ho apprezzato particolarmente questo romanzo: sono d’accordo che tenere il lettore in sospeso facendogli credere che stia per succedere da un momento all’altro qualcosa di importante – per poi rivelargli che ha preso un abbaglio – non sia un difetto, ma secondo me per la maggior parte del tempo non succede niente di interessante. Si salva verso il finale, inaspettato e molto più movimentato del resto della storia. Un’altra cosa che non ho gradito è la presenza di moltissime interruzioni delle frasi: mentre un personaggio dice qualcosa, a volte anche mentre pensa, la frase viene troncata, l’autrice scrive ciò che il personaggio vorrebbe dire (ma che non può fare perché non sarebbe educato) e poi riprende con quello che dice in realtà. Essendoci una marea di queste frasi mi sono infastidito, perché rompono il ritmo narrativo e a volte fanno perdere il senso di quello che si sta leggendo.
Il romanzo ha anche alcune scene divertenti e altre ben costruite (anche se prevedibili), però in generale non mi ha coinvolto molto, forse a causa dello stile dell’autrice, che mi è sembrato freddo.I personaggi sono ben definiti, ognuno ha le proprie caratteristiche che lo rendono diverso dagli altri e impossibile da confondere. Spesso mi ha dato fastidio la mancanza di intuito da parte di Paula, facendomi pensare “Si può essere così stupidi?”, ma, del resto, se la donna fosse stata più accorta non sarebbe esistito il libro!
In sintesi, questo romanzo merita tre stelle e mezzo solo perché la parte finale è stata piacevole.