le violette si trovano spesso sotto le piante ai limiti del bosco
alcune nelle zone ombrose dei giardini, altre invece amano luoghi ove possano ricevere più luce solare, nel mio bosco-giardino non possono mancare…
Oltre a quelle regalate da madre natura, nel tempo ho arricchito la collezione con altre varietà spontanee. Assieme alle rose, sono tra i fiori che preferisco con quella loro aria d’altri tempi, spesso le scelgo come soggetto da ritrarre ad acquerello (vedi immagine sopra…), ne amo il profumo, che uso come fragranza personale, il loro colore che mi piace indossare e il gusto che ricerco in alcune caramelle o negli sciroppi o ancora glassate imprigionate nei cristalli di zucchero. Ho notato che le loro fioriture si susseguono differentemente.
Viola Coeur d’Alsace
A inizio primavera sono le classiche e più profumate ‘odorate’ o mammole a fare la prima apparizione in contemporanea alla varietà di Violetta ‘canina alba’. Seguono la ‘Coeur d’Alsace’, e la bellissima Viola ‘Labradorica Rivinana Purpurea’ dal caratteristico fogliame scuro, ne faceva largo uso come coprisuolo Vita Sackville West da lei apprezzata per la grande capacità di propagazione stolonifera.( vedi in “Un giardino per tutte le stagioni”)
Viola ‘Freckles’ (Sororia)
1 Viola ‘rubra’ (Sororia) – 2. Viola ‘Labradorica Rivinana Purpurea’- 3 Viola ‘canina’
A concludere la stagione delle violette la particolare Viola ‘Freckles’ (Sororia) e la Violetta ‘rubra’ (Sororia) e la più comune ‘canina’ di un tenue colore lilla azzurro. Quasi tutte le nuove varietà da me introdotte sono state acquistate da una vivaista specializzata che le coltiva anche per il suo bellissimo giardino friulano. Enormi ceste a forma di cuore di vimini intrecciato, ospitano nelle mostre mercato dove Mirella Collavini Presot espone, le differenti violette. Impossibile resistere al richiamo di queste piccole piantine perenni così poco appariscenti ma che certo contribuiscono a donare fascino e bellezza ad alcuni angoli dei nostri giardini. La coltivazione è piuttosto facile, La signora Collavini suggerisce (con molto coraggio aggiungo io…) di passare a fine stagione il tagliarba sui cespi di violette in modo da rinforzarne il vigore vegetativo. Personalmente tengo ben lontane e saparate le diverse varietà per non avvantaggiare l’ibridazione naturale. Accertarsi poi delle diverse esigenze di luce ad esempio ‘Coeur d’ Alsace’ e ‘Labradorica’ amano posizioni meno ombreggiate.