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C'è qualcuno che ha sempre creduto che le fiabe per bambini nascondono il vero orrore e la vera crudeltà, anzi, sono delle forme simboliche della conoscenza del male. Il bambino, in questo modo, impara dalla vita a diffidare dei pericoli e a comprendere il valore della distinzione tra cose buone e cose cattive. Introietta anche i concetti di ricompensa e punizione, di giustizia e ingiustizia, di eroe e di malvagio.Questo è il significato pedagogico "sublimato" e borghesemente accettato della fiaba. Tuttavia, un libro, uscito da qualche mese, fa luce sulle "vere" versioni delle opere dei due autori di fiabe per antonomasia, i fratelli Grimm. Queste versioni censurate uscite nel 1812, comprensive di dettagli cruenti e sanguinosi, sono ora state recuperate da uno studioso in materia, Jack Zipes, che ha voluto portare la testimonianza di come queste fiabe fossero state pensate per un pubblico adulto e solo in seguito, depurate e rivisitate per un pubblico infantile. Va da sé, che, dunque, l'orrore delle fiabe non è più, da quest'anno, una supposizione, una corrente di pensiero, ma un dato di fatto, anzi, per meglio dire una conferma definitiva.Ragion per cui consiglio a tutti il libro La principessa Per di Topo e altre 141 fiabe da scoprire. Oserei dire "riscoprire", aggiungendo anche che le fiabe sono sempre state spaventose, ancor prima dell'uscita di questo studio, nelle loro versioni "soft". Basta pensare ad Hansel e Gretel, alla matrigna, alla strega che mette in gabbia i bambini.Comunque si potranno anche leggere delle favole inedite come Le bambine e le grande fame, dove una madre per sopravvivere alla fame decide di cibarsi delle proprie figlie. (è interessante scoprire come il tema del cannibalismo sia onnipresente nelle fiabe).Un'altra fiaba antica e arcinota, ma completamente rinnovata nei suoi contenuti è Raperonzolo, alla quale vengono aggiunti particolari anche erotici. La bella Raperonzolo, infatti, perde quell'innocenza virginale e durante le visite del principe, la bricconcella si fa mettere anche incinta.....Non so dire se questo libro non distrugga il mito d'innocenza del nostro immaginario infantile. E' certo che il rileggere le fiabe in chiave horror ci dà una nuova prospettiva di macabra creatività, è una delle direzioni percorribili, sia dal punto di vista narratologico e sia dal punto di vista storico.