Il senso dell’elefante
di Marco Missiroli
Guanda Editore 235p., E 16,50
Jalpaiguiri, nel Bengala occidentale due cuccioli di elefante sono rimasti incas
trati nei binari della ferrovia, il branco torna indietro e uno degli elefanti si pone davanti al treno che sta giungendo a 70kmh sacrificandosi per i piccoli, questa notizia l’ho letta nel settembre del 2012 sul Corriere della Sera, la cito perchè spiega senza aggiungere altro “il senso dell’elefante” per l’appartenenza al branco, a quella che noi umani chiamiamo famiglia,che lo spinge a sacrificarsi anche per i cuccioli che non sono frutto del suo seme.Con questo romanzo duro e difficile, Marco Missiroli riesce ad analizzare e descrivere questi sentimenti in modo originale e coinvolgente. In un condominio milanese viene assunto un nuovo portiere, si chiama Pietro, l’avv.Poppi, l’amministratore, l’ha scelto su segnalazione di una vecchia amica, si sa che è stato prete un tempo. Pietro si fa presto apprezzare e ben volere dai condomini, ma soprattutto lega con una famiglia i Martini, si tratta di una famigliola composta da Luca, apprezzato medico,Viola, moglie e madre premurosa e la loro bambina Sara.La verità nascosta , quelli che tutti i personaggi ignorano all’inizio della vicenda, è che Pietro, l’ex sacerdote è il padre di Luca, ha deciso di accettare questo lavoro per proteggere il figlio, ma da chi?, o da cosa? Ci sono molti “strani” pazienti che cercano “le cure” del dottor Martini e lui che è un uomo molto riservato e restio finisce sempre per cedere alle loro insistenze,ma che cosa chiedono al dottor Martini, questi padri sofferenti? Un romanzo affascinante che vi sorprenderà fino all’ultimo verso,anzi fino all’ultima verità nascosta.
di Luigi De Rosa 40.636589 14.407012