Le vie del gusto: Catania e Taormina

Da Pecorelladimarzapane

Cosa c’era nell’uovo di Pasqua?Un uovo ricco, farcito di tante sorprese che ha regalato a me e al buongustaio una Pasqua a Catania ed una Pasquetta a Taormina. Posti splendidi, vedute da sogno, il profumo dell’estate e poi un grembiule: questo il contenuto dell’uovo di Pasqua aperto all’ombra della farcita Gelsomina.

Inizia presto la mattina di festa, piove, copiose lacrime rigano il cielo ed i finestrini del pullman, eppure risate inondano l’aria, voglia di divertirsi, di vivere un momento d’attesa. L’Etna a sovrastare le nostre emozioni, a stagliarsi sui nostri pensieri avvolti da un solo desiderio… godersi una santa Pasqua di serenità.

Arriviamo all’ora di pranzo, si mangia, si beve, si canta, si gusta il paesaggio ormai sgombro di nuvole e un cielo più terso, seppur a tratti bagnato d’emozione. Favolosa la veduta sui Ciclopi in quel di Acicastello, al President Park Hotel, dove vogliamo tornare d’estate per un tuffo in acque terse e di un blu da bere. E' area marina protetta "l'Isola dei Ciclopi” ed a noi è stato concesso il lusso di mitrarla dall’alto.

Il pomeriggio attende i nostri passi in quel di Catania, da una panoramica cittadina, dalle cacocciule arrustute (carciofi arrostiti sulla brace) sotto i ponti, alla Santa (Sant’Agata patrona) che protegge la città e guarda il Duomo, all’interno della Cattedrale le sue reliquie;

alla fontana del Liotru, l’elefante simbolo della città e realizzato in pietra lavica in età romana;

alla via etnea, salotto cittadino in cui gustate una granita – e vi assicuro che le migliori granite si possono assaporare nella parte orientale della mia bella Sicilia – o bere un caffè, o soffermarsi a scrutare i resti del tempo in quell'anfiteatro romano protetto da sguardi immoti.

Continua la passeggiata, i quattro canti e le chiese a far da corona al tempo, fino alla villa comunale, Villa Bellini in cui assaporare un momento di pace: fontane, alberi secolari, statue di ninfee e Giovanni Verga a poetare in duetto con una di loro.

Catania, la perla nera dello Ionio, è bella così come la sorella, Palermo, ma scura ed elegante, diversa per la presenza di quella pietra nera e vulcanica che ne connota univocamente i contorni. L’Etna si percepisce, lo senti nell’anima eppure stenti a vederlo per le vie della città. Lui, maestoso, innevato ad aprile, Lui, “vulcanico”, sempre vivo e fiammeggiante, gigante disteso sulle vite della gente che dona pace, pur negli schizzi di lapilli, che regala agli artigiani la voglia di forgiare dalle sue ceneri soggetti (vedi il leone in foto, realizzato con polvere di roccia vulcanica), che regala alla terra quei sali minerali che arricchiscono di gusto tutto, dalla verdura al vino.

La sera s’appresta e l’indomani è ancora dì di festa. Siamo a Pasquetta, quest’anno il 9 di Aprile e la giornata ci regala una nuova escursione: Taormina, una bomboniera ammirata e conosciuta in tutto il mondo. È in provincia di Messina, collocata all’incirca a metà strada tra le due sorelle Catania e Messina per l'appunto, è bella così tanto da rimanere scolpita negli occhi.

Le piazze, le fontane, le chiese, il belvedere, i vicoli, il Teatro antico, tutto a Taormina si lascia ammirare senza fiato, con la voglia di fermare il tempo e godere dello spettacolo naturale e paesaggistico che sa offrire.

La costa, il mare, le pietre su cui camminare, tutto a Taormina è narrato nei ricordi di grandi uomini, scrittori, illustri fotografi, regnanti, poeti e pittori. Arte, negozi, ceramiche, agrumi, strade, piazze e luoghi di culto, panoramiche, un pizzico di armonia, quel tanto di fantasia, gli ingredienti che fanno di questa cittadina un piccolo angolo di paradiso in cui passeggiar m’è dolce e perdermi in pensieri ancora di più.

E voglio regalarvi ancora un pensiero a caldo, di rientro a casa e con la testa ancora lì: persa ad osservar fili d’erba ondeggiare come mare, sotto il soffio incessante di Eolo; la Terra sa regalare più di quanto l’uomo riesce ad accogliere, ed a godere, attimi perduti, istantanee scattate dall’obbiettivo del tempo, regali fatti di niente e di tutto… di ciò che con i soldi non si può comperare, ma che solo con il cuore si può assaporare.

…dimenticavo il grembiule citato in apertura, trovato nell’uovo di Pasqua regalatomi dai miei cari: grazie è troppo bellooooo :)

E prima di chiudere questo spaccato di mondo, dedicato alla mia rubrica Le vie del gusto, ancora un saluto ed un ringraziamento: abbiamo goduto di questa gita organizzata in ogni dettaglio dai ragazzi di Tutto colorato, un’agenzia che organizza giri turistici in Sicilia, nata dalla passione di due simpaticissimi animatori/organizzatori, Gaetano e Chiara, che si sono dati molto da fare affinché tutto fosse perfetto… diverse volte mi hanno fatto ridere fino alle lacrime, per cui grazie di cuore!!


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